I parlamentari della Lega di Cuneo: "No al Ddl Zan, combattiamo le discriminazioni lasciando fuori i bambini"
Bergesio e Gastaldi intervengono nel dibattito: "Il disegno di legge è stato affondato dall'arroganza del Pd e dei Cinque Stelle" “Ddl Zan affossato da arroganza Pd e 5S. Ora ripartiamo da zero con le proposte Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione”. Così i parlamentari cuneesi della Lega, il senatore Giorgio Maria Bergesio e il deputato Flavio Gastaldi, all’indomani dello stop in Senato al disegno di legge che si proponeva di combattere l’omotransfobia.
A voto segreto, il Senato ieri ha approvato la richiesta di non passare al voto degli articoli del ddl Zan. In 154 hanno votato a favore della proposta presentata da Roberto Calderoli che rimanda in Commissione - dove non potrà essere ridiscussa prima che passino sei mesi - il controverso testo che si propone di combattere omofobia e omotransfobia.
“Come ha ben spiegato il Segretario Matteo Salvini, ieri è stata sconfitta l'arroganza di Letta e dei 5Stelle che hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, e hanno affossato il Ddl Zan”, commentano Bergesio e Gastaldi.
I due parlamentari aggiungono: “Confermiamo la volontà di fermare discriminazioni e violenze, ma crediamo che il disegno di legge Zan fosse sbagliato ed ideologico. Adesso sarà possibile ripartire da un nuovo testo, un’iniziativa condivisa, frutto del confronto, e che tenga finalmente conto del pensiero di tutti, non solo di una parte politica”.
Infine Bergesio e Gastaldi concludono: “Come aveva chiesto a suo tempo, purtroppo inascoltato, il Segretario Salvini, togliamo dal campo quello che divide: i bambini, la teoria gender nelle scuole elementari e il bavaglio per chi difende la famiglia come è previsto dalla Costituzione. Puniamo invece chiunque discrimini in base al sesso, al genere, all'orientamento sessuale, alla razza, alla religione perché nessuno è superiore ad un altro per nessun motivo. Ed arriviamo insieme ad una vera norma di civiltà, che faccia sì che l’Italia sia un “Paese libero e tollerante”.
Redazione
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