''I parroci possono programmare Cresime e Prime Comunioni nel rispetto delle norme vigenti''
Le indicazioni della Diocesi di Cuneo e Fossano per quanto riguarda la celebrazione dei Sacramenti, anche per chi avrebbe dovuto riceverli nel 2020“Programmare comunque la celebrazione dei sacramenti, anche per chi avrebbe dovuto riceverli nel 2020, premettendo qualche incontro di preparazione, di norma in presenza, con la confessione, e prevedendo gruppi numericamente adeguati alla capienza massima delle chiese”. Sono queste le indicazioni della Diocesi di Cuneo e Fossano per la celebrazione dei Sacramenti nel 2021, dopo il rinvio della gran parte di quelle previste nel 2020. Indicazioni che “invitano a favorire il completamento dei cammini di Iniziazione cristiana, anche limitando i famigliari da coinvolgere nelle celebrazioni e mettendo in conto di rinviare ad altra data i tradizionali pranzi o cene che seguono i riti liturgici”.
Spiega il Vescovo di Cuneo e di Fossano Piero Delbosco: “Il protrarsi dell’emergenza sanitaria non deve impedire ai bambini e ai ragazzi di riprendere e completare il cammino dell’Iniziazione cristiana, anche celebrando i Sacramenti. Pertanto, è opportuno che i parroci programmino adeguatamente la ripresa dei percorsi, le Cresime e le Prime Comunioni nell’anno 2021, pure per chi avrebbe dovuto riceverli nel 2020”.
Nel documento inviato alle parrocchie e pubblicato sul sito della Diocesi sono elencate alcune indicazioni specifiche: “Ogni parroco, dopo un’adeguata programmazione con i catechisti, può organizzare gli incontri di catechesi con i bambini e i ragazzi, eventualmente anche in modalità a distanza, senza però rinunciare del tutto agli incontri in presenza, nel rispetto dei protocolli sanitari. Cresime e Prime Comunioni, comunque inserite nell’Eucaristia, meglio se domenicale o della vigilia, devono rispettare le Norme per le celebrazioni con il popolo in tempo di pandemia: pertanto, sono sempre possibili, pure quando vigono le restrizioni più rigide, salvo venisse di nuovo imposto un divieto generale di celebrare con il popolo; tuttavia, andranno programmate in modo da rispettare la capienza massima delle chiese, e dunque, dove il numero dei fedeli coinvolti è elevato, si dovranno prevedere più celebrazioni, limitando i famigliari da coinvolgere. Programmando Cresime e Prime Comunioni, il parroco, dopo un confronto con i catechisti e i genitori, potrà scegliere il periodo dell’anno più opportuno. È bene, tuttavia, prediligere i mesi di aprile, maggio e giugno, considerando l’intrinseco legame di tali sacramenti con il tempo di Pasqua. Tenendo in considerazione, inoltre, il possibile evolversi della pandemia, va chiarito subito con le famiglie che le celebrazioni si terranno comunque, anche se vigessero le restrizioni più rigide, soprattutto qualora volesse programmarle già nei primi mesi dell’anno: pertanto, si dovrà mettere in conto che i famigliari domiciliati in altri comuni non possano partecipare, come pure potrà essere necessario rinviare ad altra data i tradizionali pranzi o cene che seguono la celebrazione dei sacramenti. La celebrazione di Cresime e Prime Comunioni, per chi avrebbe dovuto riceverli nel 2020, deve essere preceduta da almeno tre incontri di preparazione in presenza, invitando le famiglie interessate a riprendere soprattutto una partecipazione attiva e consapevole all’Eucaristia domenicale. Per i gruppi che devono ricevere i sacramenti nel corrente anno, si potranno programmare le celebrazioni nel contesto del regolare svolgimento del percorso di iniziazione cristiana previsto. Le Prime Comunioni devono essere precedute dalla celebrazione della Penitenza con confessione individuale, che può essere programmata nell’ambito degli incontri preparatori in piccoli gruppi o di una celebrazione comunitaria della Penitenza riservata soltanto ai bambini che riceveranno la Prima Comunione e per i loro genitori. Pure per i cresimandi è opportuno prevedere prima della Cresima una celebrazione della Penitenza con confessione individuale, coinvolgendo anche i genitori”.
Redazione
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