I pendolari delle Ferrovie alla giunta Cirio: ‘Riaprite le linee per Saluzzo e Mondovì e dateci più controlli sui treni’
Non solo lamentele per i disservizi nel ‘libro dei sogni’ dei passeggeri, che tornano a parlare di MetroGranda e di collegamenti con Milano e AlessandriaNon è un semplice ‘cahier de doléances’ ma un elenco di proposte e suggerimenti pratici quello che il comitato Gruppo Pendolari della linea Cuneo-Torino vuole portare all'attenzione del governatore Cirio e del neo assessore ai Trasporti Gabusi. Una lista di richieste che il comitato ritiene “debbano essere prese in considerazione al fine di migliorare la rete ferroviaria regionale e di limitare i disagi dei pendolari”.
L’elenco è articolato in ventuno punti, tra cui spiccano alcuni ormai storici cavalli di battaglia dei clienti abituali di Trenitalia: il raddoppio della linea ferroviaria tra Cuneo e Fossano in attesa da più di 35 anni, la riattivazione al traffico passeggeri delle linee ferroviarie Saluzzo-Cuneo e Cuneo-Mondovì e di altre linee attualmente sospese, elettrificando le linee che ancora non lo prevedono, e il potenziamento della linea Torino-Cuneo-Nizza-Ventimiglia. I pendolari chiedono anche di garantire le connessioni d’orario dei convogli Torino-Savona con quelli Fossano-Cuneo-Limone, o, meglio ancora, di avere corse dirette Torino-Cuneo con cadenza oraria.
Altra note dolenti sono quelle relative ai tempi di percorrenza dei Regionali Veloci, al servizio di pulizia in stazione e a bordo treno e ai controlli di polizia da parte del personale Trenitalia e della Polfer, che i passeggeri vorrebbero veder potenziati in particolare negli orari serali anche nella tratta Fossano-Cuneo. Si chiede anche di dare attuazione al piano di intervento RFI nelle stazioni di Cuneo, Savigliano, Cavallermaggiore, Racconigi e Carmagnola per la loro sistemazione infrastrutturale, nonché di provvedere al rifacimento delle coperture delle pensiline di Cuneo, Fossano, Savigliano e Mondovì dove si segnalano frequenti allagamenti delle banchine e dei sottopassi in caso di pioggia.
Oltre alle più tradizionali rivendicazioni legate alla qualità del servizio, però, c’è spazio per diverse ipotesi che potranno sembrare materiale da ‘libro dei sogni’ ma aprono a sviluppi senz’altro interessanti (sempre ammesso, beninteso, che istituzioni e gestori del servizio ferroviario se ne facciano carico). I pendolari suggeriscono ad esempio di dotare le aree Movicentro di Cuneo e Fossano di punti di informazione turistica che offrano le possibilità di noleggio biciclette e/o di un servizio di car-sharing e ristoro.
Si invoca la realizzazione del suggestivo progetto MetroGranda, a suo tempo sviluppato dal Politecnico di Torino per garantire il collegamento tra i grandi centri della provincia, e l’inserimento nell’offerta commerciale di una linea ferroviaria diretta Cuneo-Alba-Asti-Milano oppure un Cuneo-Milano via Torino con poche fermate, usando un Freccia Bianca o InterCity. E ancora: perché non pensare a un collegamento ferroviario con l’aeroporto di Levaldigi con connessione alla linea Torino-Cuneo, oppure a una trasversale del basso Piemonte che colleghi Cuneo e Alessandria offrendo coincidenze per Genova e Piacenza.
Le idee per il trasporto locale, insomma, non mancano. Sulla capacità di crederci e le risorse per realizzarle, invece, il quadro è molto più incerto.
a.c.
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