"I Sindaci dei Comuni limitrofi votano per il biodigestore a Borgo? Non è difficile comprenderlo"
Ettore Zauli, agronomo ed ex consigliere comunale, replica al sindaco Gian Paolo Beretta, il quale in una lettera aveva difeso la scelta di promuovere il progetto: "Quali vantaggi per i borgarini?"“Ho letto la lettera aperta con la quale il sindaco di Borgo San Dalmazzo Beretta difende la sua scelta di procedere all’ampliamento di fatto della discarica di San Nicolao, per la quale si era presentato alle ultime elezioni con la promessa di impegnarsi per la delocalizzazione della stessa. Il primo cittadino borgarino sostiene di avere l’appoggio della stragrande maggioranza dei sindaci dei 54 Comuni facenti parte del Consorzio. Le cose però non stanno così, perché nella famosa assemblea del 19 dicembre 2019 hanno votato a favore dell’ampliamento solo 19 sindaci su 54 (i presenti erano 26, ndr). Il Sindaco probabilmente considera tutti gli assenti come voti a favore”. Inizia così l’intervento con cui Ettore Zauli, agronomo ed ex consigliere di Borgo San Dalmazzo, replica al sindaco Gian Paolo Beretta, che il mese scorso aveva scritto alla cittadinanza difendendo il discusso progetto per un nuovo biodigestore da realizzare nell’area della ex discarica borgarina.
Argomentazioni, quelle del primo cittadino, cui Zauli risponde punto per punto: “Vi è poi da sottolineare come non sia difficile comprendere perché diversi Sindaci abbiano votato per il biodigestore a Borgo. La discarica di San Nicolao si trova infatti al di fuori del loro Comune e agli stessi probabilmente non è sembrato vero di aver trovato un Sindaco disposto ad accettare all’interno del proprio territorio, di buon grado e senza contropartite, una consistente parte dei loro rifiuti”. Un altro dei punti da chiarire, prosegue l’ex consigliere comunale, è quello dell’effettivo appoggio al progetto da parte della popolazione, rivendicato dal Sindaco nella sua lettera di febbraio: “Beretta sostiene di avere dalla sua parte la maggioranza della popolazione. Secondo lui ‘si tratta di un progetto ampliamente condiviso, non viceversa come si vuol far credere’. Da dove deduca questa sua granitica convinzione non è dato di sapere. Nelle uniche due assemblee pubbliche fatte a Borgo sull’argomento prima del Covid (la prima organizzata dagli stessi promotori dell’iniziativa e nella quale avevano parlato solo loro) la sala a Gesù Lavoratore era strapiena e la maggioranza, se non la quasi totalità dei presenti era fortemente contraria. Si faccia comunque un referendum consultivo e si saprà realmente quanti sono i favorevoli e quanti i contrari”.
Zauli chiede poi chiarimenti sugli effettivi vantaggi, economici e non solo, che deriverebbero dalla realizzazione del progetto per la cittadinanza borgarina: “Quali sarebbero? Anche qui vi è molta reticenza e non se ne parla mai, a parte genericissime affermazioni di fantomatici vantaggi economici, ambientali e sociali mai dettagliati e chiariti. Ci dica allora concretamente il primo cittadino quali saranno questi vantaggi. Avremo una riduzione o meglio l’annullamento, come giusto sarebbe, della tassa sui rifiuti? Avremo nuovi impianti sportivi e nuove aree verdi a spese del consorzio? Avremo più servizi per gli anziani ed un miglioramento dei servizi di trasporto o altre utilità? Quali i vantaggi ambientali per Borgo? Ce li spieghino, dal momento che si fa veramente fatica ad immaginarli. Se ci saranno, ci dicano quali e per quali importi. Per ora su questo argomento solo silenzio. E naturalmente si tace anche sugli svantaggi e sulle problematiche che insorgeranno con l’implementazione dei rifiuti in ingresso da 18 mila a 45 mila tonnellate”.
“Infine - conclude l’ex consigliere comunale - una cosa che mi sta particolarmente a cuore. La discarica di San Nicolao ha interessato per decenni le scarpate sulla sponda destra del fiume Stura, che sono state devastate con la soppressione totale della fitta copertura boschiva che rivestiva in precedenza tutto il versante. Di interventi di ripristino ambientale (che sembra fossero stati già finanziati) non se ne vedono. L’ultima volta che ho potuto osservare le scarpate sulle quali era stata depositata la massa dei rifiuti le stesse si presentavano come una grande distesa di rovi priva di alberi”.
Il tema del nuovo biodigestore sarà al centro di una videoconferenza organizzata per stasera, lunedì 29 marzo, dal comitato che si oppone al progetto.
a.d.
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