I soldi di Tettoia Vinaj? Se ne riparla a dicembre. Nel 2026
La società di Dario Dalmasso è stata dichiarata contumace nella prima udienza. Quindi il rinvio, fra un anno. Un pignoramento? Non se ne parla, risponde l’assessoreAvevamo lasciato la “telenovela” di Tettoia Vinaj con l’impugnazione della sentenza di primo grado da parte del Comune di Cuneo. La novità è che la prima udienza dell’appello c’è stata: lo scorso 3 ottobre. C’è anche la data del rinvio, al 10 dicembre 2026. No, non è un refuso: due anni, due mesi e una settimana di distanza.
A rendere il tutto ancora più paradossale è il fatto che la Tettoia Vinaj srl di Dario Dalmasso, si apprende, non si è costituita in giudizio: il giudice l’ha quindi dichiarata contumace. “Sui tempi preferisco non pronunciarmi, devo prenderne atto” dice l’assessore al Bilancio Valter Fantino, comunicando l’aggiornamento ai consiglieri: “Di positivo c’è che siamo tornati in possesso delle strutture e sulle strutture si incassano gli affitti”. Quando si dice guardare il bicchiere mezzo pieno, appunto.
Il fatto è che ci sono anche quegli oltre 900mila euro mai pagati dal gestore. Lo stesso, ricordano le opposizioni, che tramite la Exin Cantore incassa gli affitti sull’ex infermiera della caserma, l’edificio adiacente alla Tettoia Vinaj: al Comune, almeno lì, qualcosa viene versato, per la precisione dodicimila euro all’anno. Come mai Dalmasso era entrato nell’affaire ex Cantore pur essendo debitore insolvente - nell’ottica del municipio - a qualche decina di metri di distanza? Perché a suo tempo, ha risposto l’assessore al Patrimonio Alessandro Spedale, “non è stata comunicata alcuna modifica degli assetti societari di Exin Cantore”. Il signor Tettoia Vinaj era entrato di soppiatto, in buona sostanza.
“Penso si sia passati da un’accelerazione fortissima a un interesse quasi morboso per il giudizio legale, poi siamo arrivati al silenzio più assoluto” fa presente Beppe Lauria (Indipendenza!), il primo - insieme al collega Ugo Sturlese - a evidenziare il problema a suo tempo. Lauria torna a chiedere di rivalersi sulla società con un pignoramento: si può fare, sostiene il consigliere. Il bilancio 2023 di Tettoia Vinaj srl aveva un credito esigibile entro l’esercizio successivo di 373.111 euro: “Ricordo che quella società ha solo due interlocutori, uno siamo noi”. L’altro, com’è noto, è l’Open Baladin. Il totale di attivo circolante, sempre per il 2023, era di 380mila euro.
Pignorare, allora? No, risponde l’assessore Fantino: la legge di bilancio del 2019 ha fissato paletti molto più stringenti al riguardo. Tutto resta com’è, quindi. Compresa la telenovela, che ormai assomiglia a una sitcom, anche se c’è poco da ridere. Per tutti tranne uno, almeno.
Andrea Cascioli

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