Icardi detta le regole per 'una scuola sicura'
L'assessore regionale alla Sanità ha risposto agli interrogativi posti dal capogruppo dei Moderati Silvio Magliano durante il question time in Consiglio regionaleCome devono comportarsi le famiglie per un rientro in sicurezza dei propri figli? A quali linee guida anti Covid attenersi, vista la sovrapposizione tra circolari ministeriali e regionali? Sono questi gli interrogativi che il presidente dei Moderati Silvio Magliano ha rivolto in aula, nell’ambito dei question time in Consiglio regionale, all’assessore alla Sanità Luigi Icardi.
Sulla base delle indicazioni contenute nel documento del Comitato tecnico scientifico nazionale, sottolinea l’assessore, le precondizioni indispensabili per la presenza scuola di studenti e di tutto il personale che a vario titolo vi opera, sono chiare: l’assenza di sintomatologia indicativa da Covid 19 o di temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi, anche nei tre giorni precedenti sia nel diretto interessato che nei conviventi; non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni; non essere stati a contatto con persone Covid positive negli ultimi 14 giorni; non aver effettuato viaggi in paesi per i quali è previsto tampone o il periodo di isolamento di 14 giorni. Nel caso in cui uno studente o un operatore manifestasse sintomi respiratori o febbre, per poter essere riammesso a scuola dovrà attendere, dopo la guarigione clinica, altre 72 ore. Stesso principio varrà nel caso in cui a presentare sintomi o febbre siano conviventi o genitori dello studente o dell’operatore “che, per poter rientrare a scuola, dovrà attendere dopo la guarigione clinica del proprio convivente, i tre giorni (72 ore)”.
Il capogruppo dei Moderati si è detto “soddisfatto che la sua interrogazione abbia contribuito a chiarire quali siano i criteri che le famiglie devono seguire perché gli alunni e studenti piemontesi possano frequentare le lezioni in presenza in totale sicurezza, con riferimento alle condizioni di salute e sintomi non solo dei più piccoli, ma anche degli stessi adulti (mamme, papà, nonni) che vivono nello stesso nucleo familiare. Sgomberare il campo dalle incertezze nell'interpretazione della normativa è utile e necessario per evitare rischi superflui in una fase ancora così delicata”.
Redazione
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