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"Il 2024 l'anno della PET, ma non solo": la Fondazione Ospedale tra risultati raggiunti e obiettivi futuri
La presidente Silvia Merlo e il direttore Massimo Silumbra hanno presentato le attività dello scorso anno e quelle che verranno nei prossimi mesi“È stato l’anno della PET, ma non solo”. Così Silvia Merlo, presidente della Fondazione Ospedale di Cuneo, ha aperto stamattina la presentazione delle attività portate avanti durante il 2024 dalla Fondazione stessa. La conferenza stampa, organizzata presso l’Hotel Principe di Piemonte a Cuneo, è stata anche occasione per illustrare gli obiettivi per il 2025. Il “fiore all’occhiello” dello scorso anno, come detto, è stato l’acquisto della PET, apparecchiatura di ultima generazione che dallo scorso novembre è a disposizione del reparto di Medicina Nucleare del “Santa Croce”: un traguardo possibile grazie agli oltre 3 milioni di euro arrivati da più di seicento donatori.
“Per noi è stato un anno di crescita e consolidamento. - ha spiegato la presidente - Il 2024 passerà nella nostra storia come l’anno della PET. Un progetto che ci ha visti impegnati in modo incredibile dall’inizio alla fine dell’anno: siamo orgogliosi di questo risultato. Non è stato però l’unico obiettivo raggiunto. Ci sono state altre iniziative che non vorrei definire minori. Sono interventi a cui abbiamo dato spazio e su cui abbiamo speso energie, che hanno come filo conduttore l’attenzione al quotidiano, oltre che ai grandi progetti”.
“La PET è stata una grandissima sfida. - ha detto il direttore Massimo Silumbra - Era stata una specifica richiesta dell’azienda ospedaliera nel 2023. Nel 2024 l’azienda ospedaliera non ha formalizzato richieste particolari, quindi la Fondazione ha cercato di trovare progetti da portare avanti a beneficio dell’ospedale, per sottolineare l’eccellenza che da sempre vanta, cioè l’umanità delle cure”.
Nella cartella stampa consegnata ai giornalisti era presente anche un porta-card artigianale, realizzato dai ragazzi della Cooperativa sociale Momo in collaborazione con Emporio Margherita di Borgo San Dalmazzo: l’oggetto è stato ricavato dallo striscione che era stato affisso all’ingresso del “Santa Croce” in occasione della Giornata Mondiale dei donatori di plasma, lo scorso 14 giugno: un’iniziativa di economia circolare e solidale per promuovere la cultura della sostenibilità e del riuso.
Le attività del 2024
Lo scorso anno la Fondazione ha sostenuto i costi per consentire a una equipe di medici radiologi, anestesisti e infermieri di prendere parte a un corso di formazione della durata di diversi mesi presso l’Istituto Europeo Oncologico di Milano, finalizzato al perfezionamento di una tecnica di cura del tumore della cervice uterina (Brachiterapia interstiziale). Si tratta di una tecnica che oggi è utilizzata solo in due ospedali in Italia.
Tra le donazioni anche quella scaturita dalla raccolta fondi di Sara e Max, due giovani sposi di Piasco, che ha coinvolto 120 persone per un totale di circa 16 mila euro: la somma ha permesso l’acquisto di tre caschi per la cura dell’alopecia da chemioterapia e successivamente l’avvio del progetto di umanizzazione delle salie d’attesa del Day Hospital Oncologico del Carle (un progetto che la Fondazione intende promuovere anche in altri reparti dell’azienda ospedaliera).
Grazie ad una donazione della Venchi Spa la Fondazione ha poi distribuito 10 mila confezioni di cioccolatini a tutto il personale dell’Azienda Ospedaliera, dell’Amos, della Markas e dei Consorzi Socio Assistenziali del territorio. “Un dono per ringraziare chi ogni giorno si prende cura della nostra salute, per ringraziarli per l’umanità e per la qualità del loro lavoro”, ha detto Silumbra. Anche le somme derivanti dal 5x1000 verranno impiegate per iniziative nel segno della “riconoscenza nei confronti del personale”, ha poi aggiunto il direttore della Fondazione.
A Natale è poi stata lanciata la campagna “Born in Cuneo”, con la donazione di 3 mila tutine per i neonati del reparto di Ostetricia. Un’iniziativa che ha portato con sé anche qualche critica alla denominazione in inglese: “Un terzo dei nati al Santa Croce non è di origini italiane: il nostro è un segno di accoglienza destinato a tutti”, ha detto Silvia Merlo.
Non sono mancate le donazioni di piccole strumentazioni: un trapano intraosseo, una pila per transilluminazione, due bilance per la Terapia Intensiva Neonatale, oltre a schermi led per Oncologia, Neurologia e TIN e due elettrocardiografi per Ematologia e Scienze Infermieristiche. La Fondazione ha inoltre patrocinato diversi convegni tra Fossano e Cuneo e ha sostenuto diversi eventi: tra questi la Straconi, la Fausto Coppi e Scrittorincittà, in cui ha preso parte all’organizzazione di tre incontri.
Gli obiettivi del 2025
Anche per il 2025 la Fondazione Ospedale spazierà tra grandi obiettivi e piccoli progetti. Tra questi ultimi la stampa di un prontuario tascabile per i farmaci di urgenza da distribuire a medici e specializzandi. Già partito il progetto dei 500 “kit care”, con generi di prima necessità per l’igiene personale da consegnare a chi si trovasse improvvisamente ricoverato senza i suoi effetti personali, in seguito ad un accesso in Pronto Soccorso. E ancora l’installazione di alcuni totem multimediali all’interno dell’ospedale, per accogliere pazienti con fragilità cognitiva, anziani e stranieri. La Fondazione intende poi finanziare corsi di primo soccorso rivolti agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori della città.
Due i progetti legati a percorsi di cura alternativi. Quello di pet therapy, che partirà in primavera nel reparto Psichiatria in collaborazione con un’associazione torinese (da estendere poi presso la Geriatria e la Pediatria), e quello di Musicoterapia, rivolto ai bimbi della Terapia Intensiva Neonatale, con l’arpista Valentina Meinero e l’insegnante di canto Chiara Albanese e con il coinvolgimento dei genitori. Nelle intenzioni della Fondazione c’è anche la replica del progetto in altri reparti: Pediatria, Psichiatria e Neuropsichiatria Infantile. Proseguirà l’impegno nell’organizzazione di convegni: l’11 aprile in Provincia si terrà quello dedicato alla Ginecologia Oncologica.
I progetti di umanizzazione dei reparti proseguiranno con la Medicina Nucleare e il Centro Salute Donna, ma l’obiettivo della Fondazione - come detto - è estendere quanto più possibile l’iniziativa. In quest’ottica, verrà promosso l’allestimento, accanto alla cappella del “Santa Croce”, di una stanza del silenzio per permettere a persone di altre confessioni religiose di trovare un momento di raccoglimento.
Una mostra fotografica sarà poi organizzata nel prossimo autunno con la collaborazione del fotografo cuneese Marco Sasia: “Un modo per celebrare l’eccellenza di quello che è stato definito il miglior ospedale d’Italia. È una notizia di cui siamo orgogliosi, vogliamo che rimanga nel tempo. L’idea è creare una mostra che testimoni e porti avanti nel tempo anche le persone che hanno reso grande questo ospedale”, ha spiegato Silvia Merlo.
Continueranno poi gli acquisti di apparecchiature da mettere a disposizione dell’ospedale: tra questi lo strumento di stimolazione visiva e uditiva per esami in risonanza magnetica funzionale (del costo superiore ai 100 mila euro). Si tratta del primo macchinario su cui la Fondazione avvierà una raccolta fondi: ne seguiranno altre, legate a specifici progetti e a specifiche richieste dell’azienda ospedaliera.
Il Tomasini Campus
L’obiettivo principale, però, è senza dubbio quello del Tomasini Campus, presentato ormai quasi un anno fa. La Fondazione intende riqualificare la struttura dei Tomasini, in via Statuto, creando un nuovo luogo di accoglienza, studio e aggregazione per i giovani medici specializzandi. A che punto è il progetto? Schietto il commento di Silvia Merlo: “Ci piacerebbe dirvi che siamo ad un punto diverso. La burocrazia non aiuta, ma non ci facciamo scoraggiare. Attediamo ancora alcune autorizzazioni, e sono solamente le prime, dalla soprintendenza. Senza queste non possiamo fare nulla. Ci è comunque chiaro che divideremo in due, se non in tre, l’intervento: quello più lungo è legato all’accoglienza degli studenti. Teniamo molto anche all’allestimento dell’aula magna. Un’aula che sarà un punto di riferimento per tutto ciò che è divulgazione e formazione a Cuneo. Dovrà essere un luogo aperto a tutto il territorio, non solo in ambito sanitario”.
Per quanto riguarda i tempi, la presidente della Fondazione ha parlato di lavori della durata di alcuni mesi per l’aula magna e di circa due anni per lo spazio dedicato all’accoglienza, il tutto a partire dall’avvio dei cantieri, ad oggi ancora non definito.
In chiusura, Silumbra ha fornito qualche numero sull’attività del 2024: nel 2024 sono transitati sul conto corrente della Fondazione oltre 2 milioni e mezzo, per la PET sono stati raccolti oltre 3,2 milioni. “Tutto quello che entra in Fondazione, poi esce verso l’ospedale”, ha precisato Silumbra. Durante l’anno sono stati ben 518 i donatori che si sono recati presso la sede della Fondazione all’interno dell’ospedale, per una donazione media di 138 euro.
“Le donazioni non arrivano solo da Cuneo e dintorni, ma da tutta la provincia: il Santa Croce è un ospedale di territorio, per il territorio, il suo ruolo di hub è molto importante”, ha spiegato Silvia Merlo.
Andrea Dalmasso
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