"Il binomio agricoltura-industriale alimentare regala 2000 assunti in più nel 2016"
Resta però il campanello d'allarme nella manifattura Food. Invernizzi (Confapi): "Reindustrializzazione il territorio riavvicinando settore primario e trasformazione finale. Sostegno ai distretti diffusi come quello del Cibo che abbiamo creato con Parma"
Il binomio tra agricoltura e industria alimentare ha offerto, nel 2016, 2000 avviamenti lavorativi in più che nell'anno precedente. Però con un "paradosso apparente": il saldo positivo è la risultante di 2400 assunzioni in più nell'agricoltura in senso stretto a fronte di 400 in meno nella manifattura Food.
A mettere in evidenza questo dato articolato, è la rielaborazione congiunturale del mercato del lavoro provinciale, realizzata da Confapi Cuneo e in cui si conferma, ancora una volta, la bontà reale delle scelte, di marketing industriale e di investimento manifatturiero diretto, in atto da parte dell'associazione di categoria delle PMI presieduta dal Direttore commerciale di Inalpi, Pierantonio Invernizzi. "L'intesa che abbiamo perfezionato con la Fiera di Parma, e che porterà una alleanza di Imprese cuneesi della filiera agroalimentare in trasferta a Cibus il 12 e 13 aprile prossimi, con il marchio Good Food - Made in Piemonte Confapi, è finalizzata proprio ad avvicinare l'agricoltura della Granda al mondo della trasformazione finale, attraverso un nuovo e innovativo Distretto alimentare ampio e diffuso dalle Alpi al cuore della pianura padana. In esso saranno esaltate le buone prassi nei settori della ricerca, della produzione agricola e industriale e della promozione, e questo creerà importanti condizioni per far conoscere il territorio provinciale cuneese e farne una sede di investimenti manifatturieri direttamente collegati alla tradizione e vocazione agricola locale".
In pratica, una "re-industrializzazione che assegni a questa nuova funzione i siti produttivi purtroppo a oggi dismessi esistenti nella nostra provincia - prosegue il presidente Invernizzi - Questo permetterà di riportare nel territorio di nostra competenza quote importanti di capacità produttiva nella manifattura, quindi di occupazione e di reddito per aziende e famiglie. Perché, va ricordato, il triste fenomeno della delocalizzazione non si verifica solo fra Italia ed estero, ma anche fra regioni diverse e talvolta vicine del nostro Paese. Una scelta, quella del distretto diffuso, su cui coraggiosamente "deve concentrarsi l'azione dei decisori Istituzionali pubblici, altrimenti, torniamo a ribadirlo nell'attuale contesto fiscale e amministrativo, gli effetti di pur sostanziosi sgravi contributivi a termine è che, finita la loro vigenza, dal 2015 al 2016 le assunzioni a tempo indeterminato nel Cuneese sono crollate da 18.300 a 12.000.
L'occupazione può rilanciarsi soltanto con un convinto sostegno Istituzionale ai progetti di investimento idonei ad aggregare medie e piccole imprese in una logica di rete o di distretto, una parola troppo frettolosamente archiviata dal dizionario della Politica industriale", conclude Invernizzi con i propri Vice Giuseppe Rossetto e Luciano Piovano, che coadiuveranno la missione di cui fanno parte nomi da Inalpi a Cascina San Cassiano ad Albertengo.
A mettere in evidenza questo dato articolato, è la rielaborazione congiunturale del mercato del lavoro provinciale, realizzata da Confapi Cuneo e in cui si conferma, ancora una volta, la bontà reale delle scelte, di marketing industriale e di investimento manifatturiero diretto, in atto da parte dell'associazione di categoria delle PMI presieduta dal Direttore commerciale di Inalpi, Pierantonio Invernizzi. "L'intesa che abbiamo perfezionato con la Fiera di Parma, e che porterà una alleanza di Imprese cuneesi della filiera agroalimentare in trasferta a Cibus il 12 e 13 aprile prossimi, con il marchio Good Food - Made in Piemonte Confapi, è finalizzata proprio ad avvicinare l'agricoltura della Granda al mondo della trasformazione finale, attraverso un nuovo e innovativo Distretto alimentare ampio e diffuso dalle Alpi al cuore della pianura padana. In esso saranno esaltate le buone prassi nei settori della ricerca, della produzione agricola e industriale e della promozione, e questo creerà importanti condizioni per far conoscere il territorio provinciale cuneese e farne una sede di investimenti manifatturieri direttamente collegati alla tradizione e vocazione agricola locale".
In pratica, una "re-industrializzazione che assegni a questa nuova funzione i siti produttivi purtroppo a oggi dismessi esistenti nella nostra provincia - prosegue il presidente Invernizzi - Questo permetterà di riportare nel territorio di nostra competenza quote importanti di capacità produttiva nella manifattura, quindi di occupazione e di reddito per aziende e famiglie. Perché, va ricordato, il triste fenomeno della delocalizzazione non si verifica solo fra Italia ed estero, ma anche fra regioni diverse e talvolta vicine del nostro Paese. Una scelta, quella del distretto diffuso, su cui coraggiosamente "deve concentrarsi l'azione dei decisori Istituzionali pubblici, altrimenti, torniamo a ribadirlo nell'attuale contesto fiscale e amministrativo, gli effetti di pur sostanziosi sgravi contributivi a termine è che, finita la loro vigenza, dal 2015 al 2016 le assunzioni a tempo indeterminato nel Cuneese sono crollate da 18.300 a 12.000.
L'occupazione può rilanciarsi soltanto con un convinto sostegno Istituzionale ai progetti di investimento idonei ad aggregare medie e piccole imprese in una logica di rete o di distretto, una parola troppo frettolosamente archiviata dal dizionario della Politica industriale", conclude Invernizzi con i propri Vice Giuseppe Rossetto e Luciano Piovano, che coadiuveranno la missione di cui fanno parte nomi da Inalpi a Cascina San Cassiano ad Albertengo.
c.s.
MORETTA Pierantonio Invernizzi - Gruppo Inalpi - Confapi Cuneo