Il calvario delle agenzie di viaggio: ''La situazione è drammatica, calo del fatturato del 90%''
Tra disdette e rinvii il settore è in ginocchio e l'invito del Governo a non spostarsi ha peggiorato la situazioneLe agenzie di viaggio sono in ginocchio. Tra voli cancellati, richieste di rimborsi, pacchetti viaggi con disdette e prenotazioni che rasentano lo zero, il settore è in grande sofferenza e le nuove misure di contrasto al Covid-19 sono state un’ulteriore mazzata. Anche se non c'è stato un nuovo divieto ai movimenti, la “forte raccomandazione a non spostarsi senza un valido motivo”, ha peggiorato una situazione di crisi che dura ormai da mesi. Nella Granda le agenzie sono 168, di cui 33 hanno sede, o almeno una filiale, nel comune di Cuneo.
“Quest’anno abbiamo registrato un calo del fatturato del 90% - spiega Elena Mandrile, associata Adiva - Siamo aperti con incassi che rasentano lo zero, non riusciamo a vendere nulla”.
Una delle poche fonti di lavoro sono gli stagionali della frutta che, una volta conclusa la stagione, ritornano a casa, ma anche qui le incertezze sono molte e il piccolo incasso rischia di essere vanificato nel giro di qualche ora. “L’altro ieri avevo venduto un biglietto per Conakry, ma poche ore dopo la Guinea ha deciso di chiudere i confini e il guadagno è andato in fumo”, racconta.
La maggior parte delle prenotazioni avveniva per viaggi di nozze, crociere, gite e scambi scolastici. Parole che ai tempi del Covid-19 suonano quasi desuete. “A novembre dell’anno scorso abbiamo iniziato a lavorare per programmare quest’anno e il 2021 - continua l'imprenditrice, titolare della Pangea Viaggi di corso IV Novembre -, ma da marzo in poi è stato un continuo di annullamenti e posticipi, ma in molti casi avevamo già versato gli acconti”.
Il problema di liquidità è importante in quanto molte strutture alberghiere non restituiscono gli importi versati alle agenzie, ma offrono dei voucher per soggiorni che oggi non hanno domanda e la situazione è resa ancor più complicata dalla riluttanza delle banche a emettere prestiti. Il Bonus Vacanze annunciato come panacea di tutti i mali del turismo non ha risolto il problema, in quanto lo Stato paga con un credito d’imposta fruibile solamente dall’anno prossimo e gli aiuti a fondo perduto del Governo non sempre bastano per pareggiare le perdite.
L’anno prossimo la Pangea Viaggi compierà dieci anni di attività, ma per le due socie non ci sarà molto da festeggiare. Il 31 gennaio scadrà il termine del blocco dei licenziamenti (in queste ore si parla di un ulteriore rinvio di due mesi n.d.r.) e le due imprenditrici saranno costrette a lasciare a casa l’unico dipendente, ora in cassa integrazione: “Se dovessimo continuare a pagare lo stipendio non riusciremmo a coprire i costi dell’affitto”.
“La situazione è drammatica - conferma Fabrizio Pio, titolare della Nordica Viaggi di via Carlo Emanuele III -, niente si muove. Il telefono non squilla e per giunta non si sa dove si può andare”.
L’agente di viaggio è rappresentante della Fiavet per la provincia di Cuneo: “Al momento per Capodanno e le vacanze di Natale non ci sono prenotazioni e andare all’estero per turismo è quasi impossibile a causa dell’autoisolamento obbligatorio”. “Vendiamo qualche volo per viaggi di lavoro e di affari - prosegue -, ma il futuro prossimo lo vedo grigio, se non nero”.
Ora la speranza è che dal decreto Ristori arrivi un po’ di ossigeno, ma il quadro resta a tinte fosche, in quanto le agenzie hanno dovuto affrontare l’annata più difficile della loro storia. E se in quel di Torino Adiva stima che circa il 40% delle agenzie sarà costretta ad abbassare le serrande, in provincia di Cuneo non c’è da stare allegri. “L’auspicio - conclude Pio - è che il mercato riparta, almeno dalla prossima primavera”.
Samuele Mattio
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