Il canile di Busca si prepara allo sfratto
Nuova sfida per i volontari della Lida, che hanno lanciato una campagna adottiva per trovare casa anche agli ultimi venti cani rimasti: c’è tempo fino a dicembreNuova e dura sfida per i volontari della Lida. L’associazione di volontariato a tutela dei diritti degli animali, da anni impegnata nel recupero e nella messa in adozione di cani che sono alla ricerca di una seconda vita, una seconda opportunità, alla fine di dicembre dovrà lasciare l’area del canile rifugio di Collina Belmonte a Busca dove attualmente è in affitto.
Il primo pensiero è andato subito alle decine di cani che, grazie all’impegno e alla passione dei tanti volontari Lida che dal 2016 lo hanno in gestione, vengono accolti con tanto amore nel rifugio buschese. Quando la proprietà degli immobili e del terreno ha comunicato, legittimamente, la richiesta di liberare l’area per poter vendere il terreno, l’associazione animalista ha immediatamente promosso una raccolta fondi interna per raggiungere la cifra richiesta.
Purtroppo, tutti i tentativi di trattativa e le donazioni promesse non sono state sufficienti e per il canile di Busca è iniziato il conto alla rovescia per sgomberare l’area dagli ospiti pelosi entro la fine dell’anno. Tre mesi per trovare una famiglia a tutti i cani ma, soprattutto, ancora tre mesi per trovare una soluzione alternativa e individuare una nuova area che accolga gli animali abbandonati, nel comune di Busca e tutti i comuni convenzionati.
L’associazione che da sei anni segue la struttura, avendo investito cifre importanti per la manutenzione, ha recuperato e movimentato oltre 900 cani, come spiegano dal canile. Li hanno fatti assistere da educatori cinofili, prestato loro tutte le necessarie attenzioni sanitarie e, grazie ad una grande campagna di comunicazione continua, sono riusciti a farne adottare circa il 95%: ne sono rimasti 20. “Ma si sa - sottolineano - l’emergenza è sempre dietro l’angolo, gli abbandoni di cani, molto spesso, riguardano anche intere cucciolate come sta avvenendo da agosto in tutta la provincia”. “Non appena l’abbiamo saputo è stata promossa una raccolta fondi con donazioni tra noi volontari - fa sapere Roberto Russo della Lida -. Non diamo la colpa a nessuno. Le richieste sono state legittime, ma noi non siamo riusciti a centrare l’obiettivo richiesto. La somma era troppo alta per noi. Così, ci siamo immediatamente messi alla ricerca di un nuovo terreno alternativo dove poter realizzare un secondo rifugio, ma non è facile trovarlo in poco tempo e con le caratteristiche necessarie per rispondere alle esigenze di spazio dei cani”.
“Adesso parte la campagna di adozione per gli ultimi 20 cani presenti. Alcuni di questi cani, i più anziani, vengono molto spesso scartati nella scelta e per loro c’è bisogno di più attenzioni”. Su come stanno affrontando questa situazione, dalla Lida sono netti: “Siamo distrutti, ma con il cuore pieno di speranza. Non avete idea di che cosa significhi questo per noi - dicono dall’associazione -. Abbiamo investito soldi, forze, tempo e tante aspettative per questo posto che gestiamo da poco più di sei anni con tutto il nostro impegno”. Il desiderio dei volontari è quello di poter ricominciare il prima possibile nell’attività di soccorso cani con la splendida esperienza acquisita, ritornando a donare la speranza di una seconda vita agli animali più sfortunati vittime di maltrattamenti e randagismo. Sicuramente terremo aggiornati i lettori sui futuri sviluppi di Collina Belmonte.
Pubblicato in origine sul numero del 13 ottobre del settimanale Cuneodice - ogni giovedì in edicola
Chiara Carlini
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