Il caro bollette costa quasi due milioni al Comune di Cuneo
I sostegni annunciati dal governo non basteranno, avvisa la sindaco. Ma il quadro finanziario resta sano, con 23 milioni di avanzo: “Non ci sono debiti fuori bilancio”Se il portafoglio privato piange, quello pubblico non ride. Parliamo del famigerato caro bollette che comporterà ben 1 milione e 800mila euro di spese in più per l’amministrazione cuneese. La valutazione degli uffici è stata resa nota dalla sindaco Patrizia Manassero ai consiglieri che si accingevano a votare uno scostamento di bilancio, motivato proprio dalle extra spese previste.
“I sostegni in arrivo dal governo - anticipa la prima cittadina - non sono sufficienti a coprire le maggiorazioni”. Nello specifico, ci si attende di pagare entro fine anno 800mila euro in più per l’energia elettrica, 900mila per il riscaldamento, 100mila per il rimborso delle utenze delle scuole. Una “botta” non da poco, che il Comune confida comunque di reggere: “Non ci sono debiti fuori bilancio e la giacenza di cassa è di 23 milioni. Una situazione finanziaria sana, con l’aggravante che negli scorsi anni avevamo un’ipotesi di disavanzo col Covid, oggi il caro bollette”.
A proposito di Covid, l’apposito fondo stanziato è rientrato nell’avanzo amministrativo dopo la chiusura della fase emergenziale. Tra gli ulteriori stanziamenti, la sindaco ha segnalato l’utilizzo di 250mila euro per il completamento dell’intervento su Cascina vecchia. Si attende poi la liberazione di fondi vincolati per l’Agenda Urbana e il progetto PINQuA, oltre a finanziamenti specifici per gli asili nido dal Pnrr che potrebbero portare alla realizzazione di una nuova struttura.
Dalle opposizioni, concordi sulla necessità di uno scostamento per far fronte ai rincari, si sono levate voci contrarie per quanto riguarda gli altri stanziamenti. Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) ha richiamato la necessità di pensare al recupero di palazzo Chiodo e dell’attuale biblioteca, mentre Giancarlo Boselli (Indipendenti) ha menzionato la questione dell’edilizia pubblica: “Da cinque anni in questa città non si costruiscono case popolari”. Claudio Bongiovanni (Cuneo MIA) è tornato a chiedere un ripensamento del progetto di riqualificazione in piazza Europa. Infine l’ex candidato sindaco del centrodestra Franco Civallero è intervenuto per lamentare scarsa attenzione ai collegamenti con le frazioni.
Andrea Cascioli
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