Il caso di Vinadio fa discutere la politica: “L’assoluzione è un’offesa a chi rispetta le regole”
L’onorevole Ciaburro critica la sentenza che ha ritenuto non punibile il comportamento di un giovane albanese, fermato senza documenti durante il lockdownInterviene anche la politica dopo il caso giudiziario, raccontato da Cuneodice.it, relativo a un giovane albanese di Vinadio accusato - e poi assolto - per aver rifiutato di esibire i documenti ai carabinieri. I militari lo avevano fermato in due occasioni, la prima all’indomani del decreto che disponeva il confinamento sanitario per l’intero Paese e la seconda a un mese di distanza.
In entrambe le occasioni, ha raccontato il comandante Perlo della locale stazione carabinieri, il giovane avrebbe rifiutato di identificarsi: “Sopporta poco le regole e in più occasioni ha detto che ‘non gliene può fregare di meno’ delle leggi italiane e dell’Italia. Non ritenendosi italiano non si sente in dovere di rispettarle” ha spiegato il maresciallo. Il giudice ha ritenuto che il comportamento dell’imputato, già condannato in un’altra occasione per furto e danneggiamento, non fosse meritevole di una sanzione penale: il processo è terminato perciò con una sentenza di non doversi procedere per particolare tenuità del fatto.
La sentenza ha suscitato reazioni non solo tra i nostri lettori ma nei luoghi della rappresentanza istituzionale. All’indomani del pronunciamento, interviene sul tema l’onorevole Monica Ciaburro, parlamentare di Fratelli d’Italia e sindaco di Argentera: “Quando milioni di italiani hanno rispettato con pazienza, sopportazione e senso civico il lockdown e tutte le misure di restrizione del governo italiano c’è stato non solo chi non ha mai avuto intenzione di rispettare la legge dello Stato italiano, ma si è anche permesso di insultare ed offendere costantemente gli agenti delle forze dell’ordine”.
Quanto successo a Vinadio, tuona Ciaburro, “è di una gravità imbarazzante, perché che un cittadino straniero non ottemperi alla richiesta di esibizione dei documenti ed alle misure di contenimento rispettate da tutti i cittadini è molto grave, ma il fatto che questa persona dichiari apertamente di non sentirsi in dovere di rispettare le leggi italiane è la mortificazione dello Stato di diritto. Trattandosi poi di un individuo con precedenti per furto e danneggiamento, l’assoluzione rappresenta l’ennesima offesa a chi le regole le ha sempre rispettate e le rispetta ogni giorno”.
“Una società incapace di far rispettare il proprio diritto - conclude la deputata - non è in grado né di difendere la propria civiltà né di poter crescere libera. La mia massima solidarietà e vicinanza va alle forze dell’ordine ed all’Arma dei Carabinieri, il cui operato è messo a dura prova ogni giorno da un sistema che deve essere cambiato il prima possibile per garantire diritti, doveri, libertà e sicurezza”.
Redazione
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