Il ‘caso Lucertolo’s’ approda in Consiglio comunale: ‘‘Chi lavora fa rumore, i locali vanno tutelati’’
Da Lauria a Noto passando per i centristi, (quasi) tutti difendono la movida. La proposta: “O cambiamo la misurazione del rumore o togliamo la Ztl notturna”Cuneo città bogianen? Non negli auspici dei consiglieri comunali. Mette d’accordo molti nell’assemblea civica l’interpellanza presentata da Luca Pellegrino, a nome del gruppo Centro per Cuneo, sul tema della “convivenza” tra residenti e attività commerciali, o meglio tra diritto al riposo e diritto al lavoro.
A tener banco è la discussa sentenza con la quale non più tardi di tre settimane fa il tribunale ha condannato per disturbo della quiete pubblica il gestore del Lucertolo’s, lo storico ristopub di vicolo Quattro Martiri in causa (per la terza volta) con alcuni vicini. La nostra testata aveva documentato per prima la vicenda giudiziaria e ha dato conto sia delle espressioni di solidarietà con il locale multato sia delle ragioni di chi si oppone alla moltiplicazione dei dehors nel centro storico, a cominciare dall’avvocato Claudio Massa che delle iniziative legali di questo genere si è fatto portavoce.
Per il capogruppo centrista Pellegrino la convivenza tra la vitalità dei frequentatori di locali e la sensibilità dei residenti è tutt’altro che impossibile, ma “va posta attenzione alla differenza tra ciò che viene chiamato in senso lato ‘movida’ e quello che è invece un semplice rumore di sottofondo dovuto alla fruizione dei locali”. Gli fa eco in questo la presa di posizione di Beppe Lauria: “Si è da poco concluso un processo che ha visto soccombere un esercente contro una legittima istanza di alcuni residenti: legittima è però anche la volontà di lavorare e vivaddio chi lavora fa rumore”. Il portabandiera della destra si scaglia però contro le cautele degli amministratori: “Ciò che è accaduto in città nell’ultimo periodo è figlio della politica dello ‘scegliere di non scegliere’ dell’amministrazione comunale. Non possiamo accontentare tutti: fatti salvi i maleducati e gli incivili che vanno sanzionati, è inevitabile che all’interno di ogni locale pubblico ci sia un normale brusio provocato dalla presenza di dipendenti e clienti”.
La “tirata d’orecchie” alla maggioranza sembra trovare sponda anche in uno dei suoi esponenti di spicco, il capogruppo del Pd Carmelo Noto: “Il precedente di qualche giorno fa ci deve far riflettere e come Comune dobbiamo trovare una soluzione: non vorrei passasse ulteriormente l’idea che a Cuneo non si possa far nulla”. Per il consigliere dem la “questione movida” è circoscritta al centro storico: “Essendoci una Ztl notturna il rumore di fondo in Cuneo vecchia non esiste e basta pochissimo per superare la soglia prevista dalla legge. Cosa fare? Un’idea potrebbe essere quella di tarare le misurazioni acustiche per l’intero centro storico sul rumore di fondo di piazza Galimberti, altrimenti togliamo la Ztl notturna”.
Non è comunque l’unica proposta avanzata. Sempre dai banchi della maggioranza Ivano Oggero, capogruppo di Crescere Insieme, mette sul tavolo l’idea di “potenziare la videosorveglianza in queste zone per capire chi siano i veri disturbatori”. L’opposizione si divide invece tra chi come Nello Fierro (Cuneo per i Beni Comuni) sollecita un intervento a favore dei dehors e chi come Laura Menardi (Grande Cuneo) richiama al rispetto dei regolamenti già esistenti.
Per l’assessore all’Urbanistica Luca Serale si tratta di un problema “fisiologico” nei contesti che hanno affrontato processi di riqualificazione analoghi a quelli di Cuneo vecchia: esistono comunque leggi nazionali e regionali, ammonisce l’esponente della giunta, che impongono comportamenti ben precisi. Quanto alla convivenza tra pro e anti movida, l’amministrazione gioca le sue carte sul dialogo con le categorie: “Su iniziativa di Confcommercio stiamo portando avanti un confronto che possa mitigare la convivenza tra le attività commerciali che hanno il diritto di lavorare e chi ha diritto di riposare e godere della quiete di casa”.
Andrea Cascioli
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