Il Comitato di quartiere di San Rocco Castagnaretta punta il faro sui problemi irrisolti della frazione
Al centro dell'attenzione velocità, piste ciclabili e passi carrai: “Qui i tir fanno tremare i vetri delle case”Un posto è un luogo specifico, una posizione, un territorio, o uno spazio. Quel posto per Laura, Claudio, Giovanna, Marco e Rosa è San Rocco Castagnaretta. Un posto dove alcuni sono nati e cresciuti, mentre altri lo hanno scelto per lavorarci o viverci successivamente. Una zona che i cuneesi amano, e traspare da come ne parlano, perché è alle porte della città ma vivibile come un piccolo paese di provincia, dove tutti si conoscono e si vedono nella zona centrale della frazione, piazzale della Repubblica. Il quartiere dista solo 3 chilometri dal palazzo comunale, seguendo il rettilineo di corso Francia, corso Nizza e poi via Roma. San Rocco è la cerniera di collegamento tra l’altipiano e le tre valli, Gesso, Stura e Valvermenagna. Uno dei quartieri più famosi della città, ormai completamento attaccato al centro cittadino, che ospita alcuni dei punti d’interesse più importanti: dal Palazzetto dello sport realizzato nel 1992, al campeggio comunale “Bisalta”, dalla caserma “Vian”, sede del 2° Reggimento alpini, alla Cascina Vecchia, esempio di architettura rurale della prima metà del ‘400 donata nel 1445 dalla famiglia Campana all’Ospedale Santa Croce e che oggi il Comune dopo un accurato restauro, destinerà a sede museale e alle attività del Baladin. Ma non solo. Le cascine del territorio di San Rocco, da oltre sessant’anni, sono anche attive protagoniste della coltivazione di un prodotto agroalimentare particolare: una carota dal corpo (fittone) quasi cilindrico, dal colore sfumato tra il verdastro-violaceo sulla sommità e una polpa tenera e croccante. Oggi, questo ortaggio si distingue dal marchio Pat (Prodotti agroalimentari tradizionali), ed è tutelato da un Consorzio in collaborazione con la Federazione Coltivatori Diretti di Cuneo. Tra i futuri progetti per l’area, va ricordato, c’è anche il nuovo stadio di calcio di cui si parla da molti anni e l’eventuale costruzione di altre strutture che rendano quest’area una vera e propria cittadella dello sport.
“Un quartiere in crescita, vitale e fortunatamente attrattivo, ma la sera il problema delle nostre strade è la velocità – spiega la titolare dello storico ristorante Papillon, Laura Bruno –. Soprattutto dopo le 22, quando i semafori passano alla funzione lampeggiante, questa strada che collega Cuneo alle valli passando per Borgo San Dalmazzo diventa pericolosissima. In particolare d’estate, con famiglie e bambini che passeggiano da una parte all’altra di San Rocco, tra la parrocchia, il parco giochi e i ristoranti, attraversando proprio corso Francia. Con i doppi semafori di giorno è una strada sicura ma per la sera servono soluzioni più incisive da parte dell’amministrazione comunale”. Dello stesso avviso anche la sorella, Giovanna, che risiede poco lontano e ci tiene a ricordare la festa patronale della frazione San Sereno, stoppata da due anni a causa della pandemia, ma che quest’anno tornerà la seconda domenica di settembre. In merito alla strada che taglia a metà il quartiere, pone l’attenzione sul passaggio dei tir: ”Fanno tremare i vetri delle case, quando dovrebbero prendere la strada parallela”.
Il presidente del Comitato di quartiere, Marco Migliore, nato e cresciuto a San Rocco, insegnante alle scuole superiori, interpellato sull’argomento ha ricordato le varie richieste fatte al Comune “per tenere i semafori di piazzale della Repubblica accesi anche di notte, come avviene da due anni per corso de Gasperi, incrocio via San Maurizio”. È l’incrocio dove nel 2019 perse la vita un giovane di 17 anni investito da un’auto mentre tornava in bicicletta da una festa al campeggio comunale Bisalta. “Capisco che ci siano normative europee e il codice della strada che impongano la funzione lampeggiante – dice con preoccupazione, ma con fermezza, il presidente Migliore -, tuttavia in certi casi si dovrebbe andare in deroga per ragioni di sicurezza e non aspettare che avvenga una tragedia per intervenire. A tale proposito ci tengo a ricordare che abbiamo presentato anche delle proposte per realizzare piste ciclabili che colleghino il campeggio “Bisalta” al centro cittadino, come avviene nelle principali città europee”. "La ciclabile su corso de Gasperi – prosegue Migliore – sarebbe un modo per alleggerire il traffico urbano e permettere a giovani, e ai meno giovani, di utilizzare le due ruote in sicurezza. Una pista ampia e divisa dalla carreggiata delle auto dovrebbe essere una priorità della nuova giunta, perché tragedie come quelle del 2019 non accadano mai più”. Ma anche le piste ciclabili non sono tutte uguali e non si devono realizzare con leggerezza, come fa notare ancora Migliore: “Si deve pensare bene a come e dove realizzarle, altrimenti si rischiano casi come quello dei passi carrai sulla parte alta di corso Francia completamente attaccati alle piste ciclabili. Chi entra o chi esce dalle abitazioni o dalle zone commerciali, non avendo un’area di visibilità sulla strada, rischia facilmente di investire un ciclista”.
Claudio Fresia, titolare del Tabacchi vicino alla chiesa, si dice preoccupato per i parcheggi che “dopo tutti i restringimenti della strada, sono sempre meno. L’unica soluzione sarebbe quella di mettere parcheggi con il disco orario, così da permettere a più persone di fermarsi nella zona commerciale”. E infine, sempre sul fronte viabilità, parliamo di quella che una volta era una strada dritta e lineare, corso Francia. Incontriamo una signora tra le vie della frazione e quando le chiediamo dell’area, non ha dubbi nel segnalare quello che avviene davanti al suo ristorante: “Niente è paragonabile all’imbuto che stanno realizzando tra la rotonda all’incrocio tra corso Francia con via Pavese e la rotonda degli alpini incrocio con la galleria – ci dice con preoccupazione Rosa Mansi, titolare della pizzeria Il Tagliere e residente nel quartiere –. Stanno realizzando una terza rotonda in poco più di cento metri davanti alla Croce rossa, più due isole spartitraffico. Tutte nello stesso tratto. Un restringimento che sarà un delirio, un imbuto, soprattutto nei periodi festivi. Con questo sistema si risolverà un problema, quello della velocità, ma se ne creeranno sicuramente di nuovi”. Chiunque fosse interessato a partecipare alle attività del Comitato, e volesse contribuire in prima persona, può scrivere una email all’indirizzo: [email protected].
Redazione
CUNEO cuneo - San Rocco Casatagnaretta