Il Comitato per l'acqua pubblica tira Borgna per la giacca: 'Si schieri contro lo smembramento dell'Ato4'
L'assessore alla Sanità Icardi, sostenitore di una soluzione pubblico/privata, starebbe lavorando per ridiscutere la gestione del ciclo idrico in provincia di Cuneo. Riceviamo e pubblichiamo
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del Comitato Acqua Bene Comune inviata al presidente della Provincia di Cuneo, Federico Borgna.
Egregio signor Presidente,
ci rivolgiamo a lei con questa lettera aperta, diffusa anche ai media locali, per invitarla a prendere ufficialmente e pubblicamente posizione contro l’ipotesi di smembramento dell’Ambito Idrico Ottimale Cuneese (Ato4) in due sub-ambiti gestionali di cui uno a gestione mista privata/pubblica.
Dalle dichiarazioni rilasciate dall’assessore all’ambiente della Regione Piemonte, in risposta ad apposita interrogazione presentata al question-time dello scorso 10 dicembre, risulta che l’assessore alla sanità Icardi, già sindaco di Santo Stefano Belbo e strenuo oppositore della gestione pubblica, intenda arrogarsi, come egli stesso ha confermato in successive dichiarazioni alla stampa, il diritto a sovvertire il voto democraticamente espresso dalla grande maggioranza dei sindaci della provincia.
Voto di indirizzo espresso nella Assemblea Generale degli Enti Locali del 2 marzo 2018 e confermato dalle delibere assunte dalla Conferenza dei Rappresentati di Ato4 nelle date del 7 maggio 2018 e del 27 marzo 2019. Riteniamo inaccettabile che Icardi, messo in minoranza in quelle sedi competenti, cerchi di stravolgerne l’esito. Un po’ come dire: siccome ho perso la partita, scappo con il pallone.
Lei, signor Presidente, ha convintamente e ripetutamente sostenuto la gestione pubblica durante tutto il suo percorso lungo e travagliato, compiuto in condivisione con la grande maggioranza dei sindaci della provincia: si dissoci da questo scempio.
Non compete assolutamente alla Regione, men che meno al suo assessore alla sanità, scegliere la forma gestionale da applicare alla provincia di Cuneo. Se lo facesse violerebbe gravemente le prerogative degli amministratori locali come riconosciute dall’art. 149 bis del decreto ambientale n.152/2006. Obbligherebbe inoltre con un atto di imperio inaudito intere Aree Omogenee ad aderire ad una forma gestionale diversa da quella scelta. Non solo, entrerebbe in aperto conflitto con l’art.147 del medesimo decreto ambientale, come integrato dall’articolo 3 bis della legge n.148/2011, che riserva allo Stato, in quanto legislazione esclusiva, di stabilire le norme che dettano alle Regioni i principi ai quali devono attenersi nella delimitazione degli Ambiti Ottimali, prevedendo che non siano inferiori al territorio provinciale e sancendo la unicità di gestione per ogni Ambito Ottimale. Tutti principi chiaramente richiamati e confermati dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 173/2017 con la quale è stata rigettata una simile legge della regione Liguria che tendeva ad istituire più ambiti nella provincia di Savona.
Una simile azione implicherebbe oltretutto un nuovo pesante dispendio di energie e fondi pubblici regionali e locali (almeno un milione di €!) che graverebbero sui cittadini della provincia. La invitiamo perciò ad esternare ufficialmente e pubblicamente al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio la sua contrarietà a questo progetto, nel pieno rispetto del voto plebiscitario espresso dagli elettori della provincia nel referendum del 2011 e della dignità decisionale sua e di tutti i sindaci del territorio. Dignità che si è configurata nei voti democraticamente espressi in questi anni che hanno portato a riconoscere la gestione pubblica inhouse quale forma gestionale più adatta a garantire la fruizione universale e la preservazione alle generazioni future del servizio idrico integrato nella provincia di Cuneo.
Rimaniamo a sua completa disposizione per approfondimenti e verifiche che ritenesse necessari.
Comitato Cuneese Acqua Bene Comune
Egregio signor Presidente,
ci rivolgiamo a lei con questa lettera aperta, diffusa anche ai media locali, per invitarla a prendere ufficialmente e pubblicamente posizione contro l’ipotesi di smembramento dell’Ambito Idrico Ottimale Cuneese (Ato4) in due sub-ambiti gestionali di cui uno a gestione mista privata/pubblica.
Dalle dichiarazioni rilasciate dall’assessore all’ambiente della Regione Piemonte, in risposta ad apposita interrogazione presentata al question-time dello scorso 10 dicembre, risulta che l’assessore alla sanità Icardi, già sindaco di Santo Stefano Belbo e strenuo oppositore della gestione pubblica, intenda arrogarsi, come egli stesso ha confermato in successive dichiarazioni alla stampa, il diritto a sovvertire il voto democraticamente espresso dalla grande maggioranza dei sindaci della provincia.
Voto di indirizzo espresso nella Assemblea Generale degli Enti Locali del 2 marzo 2018 e confermato dalle delibere assunte dalla Conferenza dei Rappresentati di Ato4 nelle date del 7 maggio 2018 e del 27 marzo 2019. Riteniamo inaccettabile che Icardi, messo in minoranza in quelle sedi competenti, cerchi di stravolgerne l’esito. Un po’ come dire: siccome ho perso la partita, scappo con il pallone.
Lei, signor Presidente, ha convintamente e ripetutamente sostenuto la gestione pubblica durante tutto il suo percorso lungo e travagliato, compiuto in condivisione con la grande maggioranza dei sindaci della provincia: si dissoci da questo scempio.
Non compete assolutamente alla Regione, men che meno al suo assessore alla sanità, scegliere la forma gestionale da applicare alla provincia di Cuneo. Se lo facesse violerebbe gravemente le prerogative degli amministratori locali come riconosciute dall’art. 149 bis del decreto ambientale n.152/2006. Obbligherebbe inoltre con un atto di imperio inaudito intere Aree Omogenee ad aderire ad una forma gestionale diversa da quella scelta. Non solo, entrerebbe in aperto conflitto con l’art.147 del medesimo decreto ambientale, come integrato dall’articolo 3 bis della legge n.148/2011, che riserva allo Stato, in quanto legislazione esclusiva, di stabilire le norme che dettano alle Regioni i principi ai quali devono attenersi nella delimitazione degli Ambiti Ottimali, prevedendo che non siano inferiori al territorio provinciale e sancendo la unicità di gestione per ogni Ambito Ottimale. Tutti principi chiaramente richiamati e confermati dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 173/2017 con la quale è stata rigettata una simile legge della regione Liguria che tendeva ad istituire più ambiti nella provincia di Savona.
Una simile azione implicherebbe oltretutto un nuovo pesante dispendio di energie e fondi pubblici regionali e locali (almeno un milione di €!) che graverebbero sui cittadini della provincia. La invitiamo perciò ad esternare ufficialmente e pubblicamente al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio la sua contrarietà a questo progetto, nel pieno rispetto del voto plebiscitario espresso dagli elettori della provincia nel referendum del 2011 e della dignità decisionale sua e di tutti i sindaci del territorio. Dignità che si è configurata nei voti democraticamente espressi in questi anni che hanno portato a riconoscere la gestione pubblica inhouse quale forma gestionale più adatta a garantire la fruizione universale e la preservazione alle generazioni future del servizio idrico integrato nella provincia di Cuneo.
Rimaniamo a sua completa disposizione per approfondimenti e verifiche che ritenesse necessari.
Comitato Cuneese Acqua Bene Comune
r.c.
CUNEO Federico Borgna - Ato - Luigi Icardi - Gestione - Comitato Acqua Bene Comune - Ambito Idrico Ottimale Cuneese