Il Comune difende gli interventi nel quartiere San Paolo: “Nella zona 33 incidenti in 4 anni”
Nelle scorse ore il ritracciamento delle linee stradali aveva generato ilarità sui social. La nota del Comune: "Monitorando gli incroci non si sono ad oggi riscontrati particolari problemi"“In attuazione dei piani della mobilità e del traffico approvati dal Consiglio Comunale, la viabilità del quartiere San Paolo-Cuneo2 dal 17 novembre 2020 ha visto una modifica sostanziale con l’introduzione della cosiddetta Zona 30 (sono presenti agli ingressi del quartiere i segnali stradali identificativi previsti dal codice della Strada) che limita la velocità dei conducenti dei mezzi motorizzati in transito a 30 chilometri orari al fine di garantire maggiore sicurezza alle persone che vivono nel quartiere”. Lo scrive in un comunicato stampa il Comune di Cuneo, dopo le ironie e gli sfottò sui social nati dopo il rintracciamento delle righe stradali in via Pavese. La nota arriva ad appena una settimana da quando da palazzo civico era stata diffusa un’altra comunicazione per chiarire e illustrare gli interventi di moderazione del traffico e “urbanismo tattico” nella Zona 30 del quartiere San Paolo.
"Oltre l’aspetto puramente formale, - prosegue la nota - è evidente che la sola segnaletica non è mai sufficiente a raggiungere gli obiettivi per una Zona 30 e pertanto è stato previsto di adottare un insieme di misure che, modificando la struttura e l’utilizzabilità delle strade, possa limitare effettivamente la velocità massima raggiungibile dai veicoli al fine di raggiungere la maggior sicurezza stradale anche per non dover avere un controllo esplicito da parte delle forze dell’ordine, in quanto il rispetto dei limiti di velocità e, più in generale, il comportamento virtuoso è promosso e incentivato dalla struttura stessa delle strade”.
Lo studio realizzato e in fase di attuazione - si legge ancora nel comunicato - ha anche tenuto conto dell’analisi degli incidenti stradali che, negli ultimi 4 anni (dal 2017 al 2020), ammontano a 33 sinistri rilevati (in parte con feriti) dalle forze dell’ordine e inseriti nelle banche dati nazionali dell’incidentalità stradale (TWIST): “Sulla base dell’analisi dei dati di incidentalità è stato in primo luogo definito di intervenire sugli incroci (dove sono avvenuti i principali sinistri con feriti) al fine di definire le priorità di circolazione e garantire il rispetto della velocità nella manovra in incrocio. Altro ambito d’intervento in fase di sperimentazione è quello di trovare la migliore soluzione attraverso l’utilizzo dello strumento delle “chicane” sulle vie a maggior rischio di superamento del limite di velocità che caratterizzano il quartiere e che gli stessi abitanti percepiscono come un problema. Relativamente alle scelte progettuali, si è scelto di utilizzare la tecnica del cosiddetto “urbanismo tattico” che si sta affermando anche in Italia e serve proprio per sperimentare soluzioni di mobilità urbana a costo contenuto e che permette, oltre che di restituire alla strada la funzione di socializzazione e spazio condiviso, di poter adattare gli interventi dopo la necessaria fase di sperimentazione, apportando eventuali migliorie o correttivi senza avere costi elevati da sostenere”.
“Gli incroci realizzati - conclude la nota - così come gli altri interventi saranno ora monitorati e oggetto di verifiche dopo le quali si potranno, d’intesa con gli attori locali, valutare eventuali migliorie o modifiche senza che queste richiedano costi elevati e lavori stradali rilevanti. Al tempo stesso, comprendendo la difficoltà iniziale nell’adattarsi alle nuove geometrie stradali, l’invito è di sperimentare e provare a percorrere con la giusta attenzione e velocità la nuova viabilità, che ha l’unico scopo di mantenere la velocità a 30 chilometri orari al fine di salvaguardare le persone che nel quartiere vivono. Monitorando gli incroci non si sono ad oggi riscontrati particolari problemi nella circolazione stradale e si sta riscontrando un’attenzione nei comportamenti alla guida dalla maggior da parte degli utenti della strada, che in ogni caso non generano problemi di sorta ai flussi viari. In ogni caso l’obiettivo è quello di garantire la massima sicurezza per il quartiere, che fin dalla sua nascita ha sempre avuto percorsi pedonali utilizzati dai residenti per i loro spostamenti, per raggiungere esercizi commerciali, scuole e luoghi di culto, con la garanzia di avere strade nelle quali muoversi in piena sicurezza”.
Redazione
CUNEO cuneo