"Il coronavirus aumenta il costo della spesa: frutta e verdura hanno prezzi esorbitanti''
Ci scrive un anziano lettore con problemi di deambulazione: ''Sono obbligato a ridurre drasticamente gli acquisti''Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile direttore,
sono un 86 enne con problemi di deambulazione che, di preferenza, frequenta il Centro Commerciale di San Defendente, sia per i contenuti prezzi che, per il corto percorso dal posteggio allo spazio vendita. Oggi tutto è sfavorevolmente cambiato; stando alle nuove norme, obbligatoriamente sostituisco l’abituale Centro, con lo stesso di Cuneo Alta; ed iniziano i disagi.
Abbandono le abitudine mattutine e, alle ore 13 del solo venerdì, sostenendomi con le braccia sul carrello, mi metto in coda ad una scarsa fila e, dopo una ventina di minuti, entro nello spazio vendita per effettuare la spesa settimanale. Sfodero una lunga lista e comincio la marcia fermandomi ai punti giusti per la mia occorrenza, ma disdetta, se voglio prendere il mio solito l’olio di oliva, il mio marchio di vino e tanti altri prodotti a minor prezzo, nonostante le operatrici del Centro lavorino alacremente a riempire gli scaffali, questi sono vuoti per cui sono costretto a spendere di più acquistando, gli abbondanti prodotti, di qualità superiore.
Oggi ho difficolta a trovare prodotti a basso prezzo, non sono più utilizzabili le “offerte” che sovente erano praticate sui formaggi, sulle scatole di tonno , su bottiglie di olio, pasta e altro e, per questi motivi, mi sono accorto che il costo settimanale ha subito un rincaro che, nella continuazione del tempo, non posso permettermi. Il giorno seguente un’altra bastonata, la moglie, di ritorno dal negozio di frutta e verdura, vedendomi esclama: “la frutta e gli ortaggi, non si possono più comperare, i prezzi sono esorbitanti”.
Spero in un veloce ritorno alla normalità perché non potendo scegliere ne i punti vendita, ne la merce più conveniente, lo scarso introito mensile diventa insufficiente, ed invece di acquistare, gli strombazzati “prodotti locali”, sono obbligato a ridurre drasticamente gli acquisti.
Lorenzo Garro
Lettera
CUNEO lettera - coronavirus