Il Covid travolge la cultura: nei siti statali cuneesi nel 2020 visitatori giù del 68%
I dati pubblicati dal Mibact evidenziano la crisi che ha investito il settore dopo un anno di chiusure e misure restrittiveUno dei settori che più di tutti ha risentito dei drammatici effetti legati all’emergenza sanitaria è senz’altro quello della cultura: musei, aree archeologiche e mostre hanno dovuto affrontare nell’ultimo anno lunghi mesi di chiusura totale, alternati a parziali riaperture durante le quali osservare in ogni caso una lunga serie di restrizioni. Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Cultura, tra il 2019 e il 2020 il calo dei visitatori a livello nazionale è stato enorme: si è passati da 54,8 milioni a 13,3 milioni, con una differenza di 41,5 milioni e un calo del 75,6%.
Nei dati resi pubblici il Mibact ha fornito anche il dettaglio dei siti statali. Tre quelli della provincia di Cuneo di cui sono disponibili le statistiche: si tratta dell’area archeologica di Bene Vagienna, del Complesso Monumentale di Racconigi e del Castello di Serralunga d'Alba, in gestione alla Barolo e Castles Foundation dal 2013. I numeri sono eloquenti e delineano i tratti della crisi che ha travolto il settore. Nel 2019 l’area archeologica di Bene Vagienna fece registrare 10.783 visitatori, scesi nel 2020 a 2.454 (-77,2%). Il Complesso Monumentale del Castello e del Parco di Racconigi fu invece visitato da 47.842 persone nel 2019: nel 2020 il dato è sceso a 15.430 (-67,7%). Furono invece 15.916 i visitatori del Castello di Serralunga d’Alba nel 2019: nel 2020 sono stati solamente 5.984 (-62,4%). Complessivamente, i tre siti sono passati dai 74.541 visitatori del 2019 ai 23.868 del 2020: un calo del 68%.
In totale, le aree archeologiche, i monumenti e i musei statali piemontesi tra il 2019 e il 2020 hanno visto scendere il numero di visitatori dai 2.445.523 del 2019 ai 613.417 del 2020. Un calo del 74,92%, cui è corrisposta una riduzione degli introiti netti del 68,14%.
a.d.
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