Il futuro incerto non rovina la festa alle imprese cuneesi: a picco la cassa integrazione
Anche la disoccupazione in calo, nel 2023 sono aumentate le assunzioni stabili: “Chiunque voglia ottenere un lavoro a Cuneo può averlo” dice Giuliana CirioIn stallo le attese produttive per il terzo trimestre del 2024, mentre si conferma il dato positivo della diminuzione delle ore di cassa integrazione. Questo in sintesi è lo stato di salute delle imprese della Granda, fotografato dall’indagine congiunturale di Confindustria Cuneo.
La previsione di ricorso alla Cig, spiega il direttore provinciale di Confindustria Giuliana Cirio, rimane concentrata in alcuni settori, come meccanica e chimica, ma a livello generale scende attestandosi al 5,5%. Soltanto due province piemontesi evidenziano un trend positivo: “La cassa integrazione - sottolinea Elena Angaramo del centro studi di Confindustria Cuneo - è in calo solo a Cuneo e Verbania: rispetto ai cinque mesi dell’anno precedente la sola Cig ordinaria è diminuita del 65,3%, contro gli aumenti a livello regionale (+57,5%) e nazionale (+53,1%)”.
In termini di previsioni, aggiunge Angaramo, “stiamo viaggiando attualmente a due velocità: il manifatturiero è un po’ in rallentamento, mentre i servizi sono decisamente più espansivi. Un’inversione del ciclo rispetto a un anno fa”. Tra i principali settori è proseguita la tendenza negativa del comparto automotive: è ravvisabile anche nel sentiment delle aziende meccaniche, con attese negative ormai da alcuni trimestri. L’agroalimentare ha chiuso il 2023 con un consuntivo molto positivo (+1,3% nell’export, nel primo trimestre di quest’anno si è saliti al 5,6%), ma si sta mostrando prudente su alcuni indicatori, come la produzione, che vede un saldo al -1,6%. Nel settore delle costruzioni la dinamica è in positivo: a gennaio un rimbalzo dei livelli di produzione, poi assestatosi a febbraio e marzo per riprendere ad aprile. Il calo dei livelli di attività, dopo il bonus 110%, verrà spostato nella seconda metà dell’anno e ancor più nel 2025. Chimica-gomma-plastica e le manifatturiere varie sono orientate su un rallentamento. Il riflesso sulla produzione si vede appunto nei dati sulla Cig, che evidenziano un incremento solo per la meccanica, dal 3,5% all’8,6%, e nella chimica-gomma-plastica, da zero a 5,6%.
“Il contributo dei servizi alla crescita del Pil è stato positivo nel primo trimestre 2024, con attese espansive in quasi tutti i comparti escluse le utilities” continua la responsabile del centro studi: solo nel settore trasporto e logistica, però, le attese per il terzo trimestre sono positive rispetto al secondo, a seguito del raffreddamento dei timori sulla crisi del mar Rosso. Da evidenziare la crescita del 7,1% delle imprese commerciali e turistiche che prevedono il ricorso alla cassa integrazione nei prossimi tre mesi, causa la spesa stagnante dei turisti stranieri dal periodo post-Covid.
“Le attese sulla produzione sono in stallo” sintetizza Cirio. Ovvero: “Quando si chiede agli imprenditori se intendono produrre di più o di meno nel prossimo trimestre, restano incerti. Dipende essenzialmente dal fatto che accettare commesse vuol dire poter disporre di risorse umane: questo è il vero problema con cui le imprese hanno a che fare”. Conforta il permanere del pieno utilizzo degli impianti, mentre sugli investimenti pesano una serie di elementi: l’attesa del piano Industria 5.0 ormai imminente, il costo del denaro (“è sceso di poco rispetto alle attese degli imprenditori” sostiene il direttore di Confindustria), oltre a “un disegno geopolitico complessivo che non consente ancora di capire - anche sui progetti Pnrr - quale sarà il destino degli investimenti industriali”. Riguardo alle assunzioni, comunque, le stime salgono al 10,9%. Anche la disoccupazione cala, dice Cirio, “a livelli che ci dicono che chiunque voglia ottenere un lavoro in provincia di Cuneo può averlo”. Nel 2023, conferma il centro studi, le posizioni a tempo indeterminato sono aumentate più di quelle a tempo determinato.
Alla prima uscita ufficiale da presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto osserva: “Va ripensata la qualità del lavoro delle aziende in cassa integrazione. Per i lavoratori ultracinquantenni e privi di un aggiornamento di competenze serve un’attività di formazione e sviluppo efficace”. Dal neoeletto leader degli industriali piemontesi giungono un impegno a rafforzare i legami con la sede del Politecnico di Mondovì e un monito agli associati e alla politica: “Il mondo delle imprese sta cercando personale: in realtà oggi è l’imprenditore che deve essere bravo a farsi scegliere”.
Andrea Cascioli
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