"Il Ministero stanzia 166 milioni per le carceri italiane: neanche un centesimo per il Piemonte"
Le rimostranze dei delegati della UILPA Polizia Penitenziaria di Cuneo, Diego Bottin, Luigi Vicario e Flavio Bosco“Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha approvato il riparto di 166 milioni di euro per ristrutturare le carceri italiane, dimenticandosi delle carceri piemontesi: neanche un centesimo per il Piemonte”. Lo dichiarano in un comunicato i delegati Diego Bottin, Luigi Vicario e Flavio Bosco della UILPA Polizia Penitenziaria di Cuneo: “Solo nella provincia di Cuneo ci sono quattro carceri che sono stati costruiti da oltre quarant’anni. Le quattro carceri della provincia che ospitano oltre 800 detenuti hanno tutte croniche esigenze e criticità strutturali che devono essere risolte”.
“L’ancestrale disattenzione della politica e dei Governi, di qualunque colore, verso il pianeta carceri ha causato e provoca tuttora danni enormi al sistema giustizia del Paese e pesantissime disfunzionalità all’esecuzione penale e alla gestione carceraria”, spiegano i delegati della UILPA PP di Cuneo: “Rivolgiamo il nostro appello al presidente della Regione Cirio, auspicando che vi siano ancora spazi per interventi consequenziali e strutturali per le carceri piemontesi e di non relegare, ancora una volta, la Polizia penitenziaria al ruolo di cenerentola fra le forze dell’ordine”.
“Inoltre chiediamo alla politica nazionale e regionale coerenza e consequenzialità, essendo stanchi di essere costantemente ‘figli’ delle opposizioni e ‘figliastri’ dei Governi, di qualunque colore si compongano. Se, come dichiarano, le carceri e il destino di detenuti e operatori rientrano nelle loro priorità – concludono dalla UILPA – , promuovano atti concreti per riportare la dotazione organica della Polizia penitenziaria, mancante di 17 mila unità, e si attivino per rimpinguare gli organici del Piemonte e soprattutto quelli della provincia di Cuneo almeno ai livelli pre-Madia, prevedendo pure la programmazione di celeri assunzioni straordinarie”.
Redazione
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