Il Museo del Barbiere all'Antica Barberia di Chiusa di Pesio
Una storia che abbraccia tre secoli...In un momento storico caratterizzato dalla instancabile, quasi maniacale, ricerca della modernità, esiste ancora, per fortuna, chi orgogliosamente ostenta la propria antichità.
A Chiusa di Pesio, al civico 16 di Piazza Carlo Ferrero, c'è una delle più antiche barberie d'Italia: l'Antica Barberia, appunto. E' lì dal 1880, da quando cioè Gian Mario Marro avvia l'attività che condurrà fino al 1916, anno in cui gli subentra il figlio Luigi. Nel 1939 inizia a lavorare nella barberia anche Giovanni, il figlio tredicenne di Luigi, che affianca il padre nell'attività.
Nei primi anni settanta, sono addirittura in quattro a lavorarci. Luigi e Giovanni curano il settore maschile, le loro mogli quello femminile. Purtroppo, nel 1972 l'improvvisa e prematura scomparsa della moglie di Giovanni stravolge completamente i piani della famiglia. La moglie di Luigi deve abbandonare l'attività per occuparsi dei due figli di Giovanni: Luigi e Gianfranco. Il locale torna ad essere per soli uomini e dal 1976, Giovanni resta da solo al timone di un'attività che si appresta a festeggiare il primo secolo di vita.
La barberia funziona bene, ma l'inesorabile trascorrere del tempo, fa sì che anche le storie più belle e romantiche abbiano una fine. Così nel 1992 la "dinastia" dei Marro nella barberia si conclude. "Sì, questa volta smetto. Ho 65 anni e ho lavorato per 52 anni. I miei due figli hanno seguìto strade diverse, ma lascio il negozio in buone mani. Ho trovato un giovane di Peveragno che continuerà l'attività per me" dichiara ad un giornale locale a margine della consegna di un premio, Giovanni Marro nel 1991.
Ed anche quella volta ci aveva visto bene. Quel giovane si chiama Christian Revelli e nella barberia ci entra in punta di piedi, con un rispetto religioso come si confà ad un luogo di culto e con l'emozione di un bambino che entra nello stadio della sua squadra del cuore. Perchè per Christian quello del barbiere, ancor prima che un mestiere, è una vera e propria passione. Così, quasi a voler restituire una tangibile memoria storica a quel luogo che è diventato suo, Christian inizia a cercare i pezzi che hanno fatto la storia della barberia. Inizia così a studiare, a fare ricerche, a frequentare i mercatini, a conoscere persone nuove con le quali tessere rapporti di collaborazione, fino a diventare un vero e proprio riferimento nel settore.
Nei primi anni settanta, sono addirittura in quattro a lavorarci. Luigi e Giovanni curano il settore maschile, le loro mogli quello femminile. Purtroppo, nel 1972 l'improvvisa e prematura scomparsa della moglie di Giovanni stravolge completamente i piani della famiglia. La moglie di Luigi deve abbandonare l'attività per occuparsi dei due figli di Giovanni: Luigi e Gianfranco. Il locale torna ad essere per soli uomini e dal 1976, Giovanni resta da solo al timone di un'attività che si appresta a festeggiare il primo secolo di vita.
La barberia funziona bene, ma l'inesorabile trascorrere del tempo, fa sì che anche le storie più belle e romantiche abbiano una fine. Così nel 1992 la "dinastia" dei Marro nella barberia si conclude. "Sì, questa volta smetto. Ho 65 anni e ho lavorato per 52 anni. I miei due figli hanno seguìto strade diverse, ma lascio il negozio in buone mani. Ho trovato un giovane di Peveragno che continuerà l'attività per me" dichiara ad un giornale locale a margine della consegna di un premio, Giovanni Marro nel 1991.
Ed anche quella volta ci aveva visto bene. Quel giovane si chiama Christian Revelli e nella barberia ci entra in punta di piedi, con un rispetto religioso come si confà ad un luogo di culto e con l'emozione di un bambino che entra nello stadio della sua squadra del cuore. Perchè per Christian quello del barbiere, ancor prima che un mestiere, è una vera e propria passione. Così, quasi a voler restituire una tangibile memoria storica a quel luogo che è diventato suo, Christian inizia a cercare i pezzi che hanno fatto la storia della barberia. Inizia così a studiare, a fare ricerche, a frequentare i mercatini, a conoscere persone nuove con le quali tessere rapporti di collaborazione, fino a diventare un vero e proprio riferimento nel settore.
Il risultato è sensazionale. Oggi in ogni angolo dell'Antica Barberia si trovano oggetti che non possono non attirare la curiosità di chiunque sia interessato a questo mondo. Rasoi in avorio, legno, allumino, bachelite, ma anche decine e decine di diversi tipi di lamette, spazzole complicatissime, oltre ad antichissime scatole di brillantina ed ai più svariati accessori che hanno accompagnato i barbieri nella loro attività nel corso dei secoli.
Per questo, qui, molto presto verrà allestito un vero e proprio "Museo del Barbiere": un percorso dove tutti gli appassionati potranno ammirare il tantissimo materiale raccolto in questi anni. Come, ad esempio, il "safety razor", un rasoio conosciuto in Europa con l'appellativo di "American model" ideato e brevettato negli Stati Uniti nel 1880 dai fratelli Frederick e Otto Kampfe. Un rasoio con lametta "a cuneo" che ebbe un grande successo poichè molto moderno, quasi futuristico per l'epoca tanto era sicuro e pratico. Fino a quando nel 1903 King Camp Gillette e William Nickerson introdussero, per la prima volta, il concetto della lametta "usa e getta" e la storia cambiò. Una vera e propria rivoluzione rasoistica a partire dalla quale nulla fu più come prima.
Inoltre una curiosissima collezione di calendarietti tascabili d'epoca provenienti dalle barberie di tutta Italia, tra cui anche quello del 1959 dell'allora Barberia Marro. E poi tantissimi oggetti ormai desueti ma importantissimi durante la storia di questo mestiere. Il piatto da barbiere, ad esempio, che veniva usato dai barbieri che si recavano a svolgere il proprio lavoro a domicilio e veniva posizionato sotto il mento per raccogliere ciò che veniva tagliato. Insomma, un vero e proprio patrimonio che ben presto sarà possibile vedere e toccare con mano.
Più di ogni altra cosa, però, a rendere l'idea di quante siano state le persone a passare all'Antica Barberia ed a caratterizzarla in maniera unica, è il gradino posto all'ingresso, che presenta un vero e proprio solco nella parte centrale laddove cioè tutti gli avventori hanno necessariamente poggiato il loro piede per entrare. All'Antica Barberia ci è passata la storia con Marcello Soleri e Tancredi Galimberti, ma anche le storie, tante, di chi non è citato nei libri, ma allo stesso modo e con la stessa importanza, con la suola della propria scarpa, qualunque ne fosse il valore, ha personalizzato anche lui quel solco.
Fabio Rubero
CHIUSA DI PESIO chiusa di pesio - Antica Barberia - Museo del Barbiere