'Il nuovo biodigestore permetterebbe una riduzione delle tariffe di trattamento rifiuti'
Quali i vantaggi derivanti dalla realizzazione del nuovo impianto a Borgo San Dalmazzo? Le risposte dell'amministrazione borgarina tramite l'ultimo notiziario comunaleA novembre l’acceso dibattito pubblico durante la presentazione del progetto, il 30 dicembre le dimissioni dell’assessore Mauro Fantino. Nel mezzo, diversi pareri quantomeno critici, da quello della deputata Chiara Gribaudo a quelli delle associazioni Legambiente e Pro Natura, passando per quello del Circolo PD cuneese. Il tema del momento, a Borgo San Dalmazzo, è senz’altro quello del nuovo biodigestore che ACSR intende realizzare nell’area della ex discarica, oggi impianto di compostaggio, in località San Nicolao.
“Tutt’oggi il Sindaco non ha ancora dato ai cittadini una spiegazione minimamente convincente sul perché di tale scelta”, aveva scritto Fantino nella sua lettera di dimissioni consegnata lo scorso 30 dicembre. Alcune risposte all’interrogativo dell’ormai ex assessore, che proseguirà il suo mandato come consigliere comunale, sono arrivate nel notiziario comunale recapitato nelle case dei borgarini in questi giorni. “La società (ACSR, ndr) - si legge nell’articolo - ha proposto l’inserimento di una sezione di trattamento anaerobico della FORSU, frazione organica dei rifiuti, per la produzione del biometano. L’utilizzo di questa tecnologia consente la produzione di energia rinnovabile e la conseguente riduzione dei gas ad effetto serra, inoltre le reazioni biologiche, svolgendosi in assenza di ossigeno, offrono la possibilità di contenere gli odori riscontrabili invece nelle lavorazioni che prevedono unicamente il trattamento aerobico”. Un aspetto, quello dei cattivi odori, che per l’abitato di Borgo San Dalmazzo ha rappresentato negli ultimi decenni un problema quasi “cronico”, seppur parzialmente alleviato dalla chiusura della discarica avvenuta nel 2009.
Il nuovo impianto, il cui progetto verrà sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale, andrebbe come detto a produrre biometano: “Può essere utilizzato in sostituzione del gas naturale e quindi immesso nella rete di distribuzione, lo stesso può essere utilizzato come biocombustibile per veicoli, sia in forma gassosa sia in forma liquida”. Una produzione che permetterebbe, secondo quanto riportato dal notiziario comunale di Borgo San Dalmazzo, di accedere ad incentivi economici messi a disposizione dall’Unione Europea, che si tradurrebbero in una “riduzione delle tariffe di trattamento rifiuti”. Infine i vantaggi ambientali, come “la riduzione complessiva delle emissioni climalteranti”, che si legherebbe al già citato contenimento degli odori, dovuto al “trasferimento di gran parte del processo in ambienti confinati”.
Dopo i molti pareri contrari delle ultime settimane, insomma, è arrivato l’intervento dell’amministrazione sulla realizzazione del nuovo impianto, dopo che la scelta era stata avallata dal Consiglio comunale: anche la minoranza, infatti, si era espressa in maniera favorevole al progetto, che come detto attende ora di essere sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale dopo che l’assemblea dei soci di Acsr ha votato per la prosecuzione dell’iter.
Andrea Dalmasso
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