Il Pd cuneese contro il governo: “Le province? Un grande bluff. Servono risorse, non leggi elettorali”
“Come si spiega la scelta di tagliare in manovra 50 milioni a province e città metropolitane?” incalzano i dem, pungendo la Lega “in cerca di cadreghe”Riceviamo e pubblichiamo:
Se questo Governo e tutte le forze politiche che lo sostengono hanno sottolineato, sin dall’inizio della legislatura, l’urgenza di restituire alle Province funzioni, personale e risorse, come si spiega la scelta di tagliare in manovra finanziaria 50 milioni di euro a Province e Città metropolitane dal 2024 al 2028?
Si spiega come al solito: la difesa dei territori è utile alla propaganda, ma vengono regolarmente “tosati” quando c’è da fare cassa. Vivere nelle aree interne del Paese con questo governo significa essere considerati un fastidio, italiani di serie B!
Nuovi tagli che si aggiungono ai 150 milioni già previsti per il triennio 2023–2025, e si tradurranno in minori investimenti, riduzione dei servizi, peggioramento della qualità di vita.
Una polpetta avvelenata per le autonomie locali a cui fa da contraltare la retorica della riforma delle Province, il ritorno al voto del popolo. “C’è tempo fino alle elezioni europee e regionali del 2024!”, sosteneva il 2 ottobre a Cuneo il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli.
C’è tempo per ridare centralità ai territori che furono la ragione sociale della prima Lega Nord e che oggi servono a questo partito indebolito per distribuire un po' di “cadreghe”. Intanto questi territori li affamano con nuovi tagli.
In attesa della riforma che (non) verrà, al presidente Robaldo non resta che richiamare gli amministratori al voto. E lì vedremo chi ha a cuore la Granda, lavorando per una Provincia che funzioni pur tra le difficoltà, e chi sfrutta ogni occasione per un riposizionamento utile solo a se stesso ed alla prossima campagna elettorale.
Partito Democratico Cuneo
Redazione
CUNEO Partito Democratico - Enti Locali - Governo - Province - Riforma