Il Piemonte respira dopo la grande siccità: "Il deficit del 2023 quasi completamente recuperato"
Il commento del presidente dell'Arpa Secondo Barbero in occasione della presentazione della Relazione sullo Stato dell'Ambiente relativa al 2022“Con le piogge di maggio e dei primi giorni di giugno, con precipitazioni medie di circa 230 mm, il deficit del 2023 è quasi completamente recuperato e le portate dei fiumi sono tornate nella norma”. Lo ha detto Secondo Barbero, presidente di Arpa Piemonte, in occasione della presentazione della Relazione sullo Stato dell’Ambiente relativa al 2022 stilata dalla stessa agenzia, avvenuta stamattina presso il Grattacielo della Regione. Il Piemonte, dunque, torna a respirare dopo un anno, il 2022, in cui si sono stabiliti diversi primati negativi per quanto riguarda il clima.
"I dati indicano che il 2022 è stato l'anno più caldo mai misurato, con un'anomalia positiva di 1,5 °C rispetto alla temperatura media del Piemonte, e il più secco con -43% delle precipitazioni medie annuali”, ha spiegato Barbero. Con lui, ad illustrare dati e politiche ambientali messe in atto, il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale Matteo Marnati.
Si legge nell’apertura della relazione: “Il 2022 è stato un anno molto al di sotto della norma come piovosità in Piemonte, con un deficit complessivo di circa il 43%. Le precipitazioni cadute nel corso dell’anno, sulla parte del bacino del fiume Po, chiuso a valle della confluenza con il Ticino, è stata pari a circa 607 mm. Ad incidere maggiormente sul deficit osservato sono stati i 111 giorni senza piogge significative registrati tra l’8 dicembre 2021 e il 29 marzo 2022. Il 2022 può essere considerato l’anno dei record al negativo: nel bilancio complessivo dell’anno, infatti, si sono registrati ovunque e per tutti i mesi, scostamenti negativi rispetto ai valori storici di riferimento e le principali sezioni di chiusura dei principali bacini idrografici, hanno registrato i valori minimi storici delle portate sia a livello mensile che annuale”. Anno negativo anche per quanto riguarda la neve: “Nel 2022 le precipitazioni nevose hanno fatto registrare un record negativo come quantitativi di neve fresca cumulata da novembre (2021) a maggio (2022) e anche come inizio di stagione 2022-2023. Prendendo in considerazione l’anno solare 2022 gli apporti di neve fresca sono stati ovunque sotto la media del periodo. In particolare, il deficit è stato dell’ordine dei -40/- 60% in generale in tutti i settori, sia alle quote più elevate che a quelle più basse e in singoli casi si sono raggiunti valori record di quasi -80%”.
Un tema, quello della siccità, che si lega a doppio filo a quello dell’agricoltura. Nel 2022 in Piemonte è stata la provincia di Cuneo a far registrare i danni stimati più alti: si parla, secondo la relazione dell’Arpa, di circa 255 milioni di euro, cui si aggiungono i 357 mila euro dovuti alle grandinate. “La carenza idrica e le temperature elevate nei mesi di giugno e luglio hanno determinato in molti casi la riduzione o l’arresto e dei processi fotosintetici, con consumo di energie, già accumulate, per la sola sopravvivenza delle piante. Gli effetti degli stress termico e idrico si sono tradotti in una diminuzione generalizzata delle produzioni”, si legge nella relazione. L’importo totale stimato di danni totali a livello regionale è di 782 milioni di euro.
Redazione
CUNEO clima