'Il pre-triage praticato all’ingresso degli ospedali non applicato nelle sedi distaccate sul territorio'
I sindacati denunciano 'carenze nell'organizzazione della prevenzione e ritardi nella fornitura di dispositivi di protezione'“Le scriventi organizzazioni sindacali provinciali di Cuneo, in rappresentanza dei dipendenti dell’ASL CN1 e nell’interesse della cittadinanza della provincia di Cuneo, denunciano la grave situazione di disagio e di rischio cui sono esposti molti operatori sanitari”. Si apre così il comunicato stampa diffuso dalle segreterie provinciali di CGIL, CISL, CISL FIP e FP CGIL sulla situazione dei lavoratori delle strutture sanitarie della Granda durante l’emergenza Coronavirus.
Le quattro sigle sindacali denunciano la “completa assenza di risposte alle precedenti sollecitazioni”, che avrebbe contribuito a rendere “incerto l’intero sistema di prevenzione”.
L’informazione non ha avuto il carattere della tempestività e dell’efficacia, di conseguenza si è resa meno credibile l’azione di prevenzione di tutte le possibili fonti di contagio per il personale esposto.
Nel comunicato si denuncia in primis un’inefficace comunicazione delle misure di prevenzione per contrastare la diffusione dei contagi. Le contestazioni, però, sono numerose: “L’efficace pre-triage praticato all’ingresso dei Presidi Ospedalieri non ha trovato applicazione sul territorio, nelle sedi distaccate, nei poliambulatori, negli ambulatori della salute. In alcuni casi, persone bloccate al pre-triage a Cuneo per un prelievo si sono poi presentate in altre sedi sul territorio”.
“Le situazioni più gravi - prosegue il comunicato - le abbiamo registrate sul territorio, in cure domiciliari, Sisp, nei reparti di degenza, in assenza o con insufficiente dotazione di adeguati dispositivi di prevenzione. Alcuni infermieri hanno dovuto affrontare le rimostranze di pazienti e utenti meravigliati e preoccupati dall’assenza di adeguate precauzioni”.
Le quattro sigle sindacali segnalano la mancanza di mascherine protettive da dare in dotazione agli operatori: “Sappiamo benissimo non essere questo un elemento esaustivo ma darebbe un primo e concreto segnale di attenzione nel preservare da eccessivi rischi il personale sanitario. Il nostro approccio resta, come sempre, proiettato alla piena collaborazione a tutte le azioni utili ad affrontare questo difficile momento. Non tollereremo però oltre ritardi o disattenzioni nell’assicurare una completa azione di prevenzione e protezione degli operatori sanitari, prima linea nel garantire la salute della popolazione”.
Redazione

coronavirus