''Il Santa Croce non si rifiuta di accogliere donne in gravidanza positive al Covid"
L'ospedale di Cuneo fa chiarezza dopo le polemiche per un trasferimento da Savigliano a Mondovì. Intanto nasce una 'rete' tra i punti nascita della Provincia“Il S. Croce non si rifiuta di accogliere la mamma gravida con complicanze legate all’infezione da Covid 19 (nel solo week-end ne abbiamo gestito ben 5 casi), ma questo non era il caso della signora trasferita nei giorni scorsi da Savigliano a Mondovì”. Lo precisa il direttore della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, Andrea Puppo, a seguito della polemica scoppiata per il trasferimento di una mamma positiva da
Savigliano al Regina Montis Regalis di Mondovì.
“Oggi ci siamo trovati con l’Asl CN1 e la CN2 - spiega il dr. Puppo - e abbiamo definito come professionisti un accordo scritto, sottoposto all’approvazione delle Direzioni Generali, per fare rete tra i vari punti nascita della provincia di Cuneo: le donne in gravidanza affette da covid, ma asintomatiche o con sintomi lievi, partoriscono e sono ricoverate nei diversi centri, con la garanzia dell’assistenza degli altri reparti e nel pieno rispetto della scelta originale della paziente. Si punta soprattutto sull'identificazione precoce dei casi positivi e sulla prevenzione del rischio di contagio di altri pazienti e operatori sanitari. Il S. Croce si impegna, inoltre, ad accogliere l’eventuale eccedenza e ovviamente i casi a maggiore complessità sia ostetrica che relativa all'infezione da Coronavirus”.
Redazione
CUNEO Andrea Puppo - Ospedale di Cuneo