'Il seme dell'odio è sempre vivo. Ragazzi, sappiate evitarlo'
Peveragno commemora le vittime della follia nazifascista. Il sindaco Renaudi si rivolge agli scolari.Con una cerimonia nella piazza a loro dedicata, nella giornata di oggi (domenica 14 gennaio) Peveragno commemora le trenta persone che pagarono con la vita la follia tedesca il 10 gennaio 1944 nonchè tutti i suoi caduti per mano del nazifascismo.
Sono molte le autorità presenti. Il Consiglio Regionale è rappresentato da Alberto Valmaggia (Assessore alla Montagna) e Mauro Campo (consigliere). Poi tanti sindaci ed assessori dei comuni vicini. Bruno Viale, Lorenzo Busciglio e Marco Turco, rispettivamente primi cittadini di Roaschia, Beinette e Pianfei e gli assessori dei comuni di Cuneo (Paola Olivero), Boves (Gianni Maccagno) e Chiusa di Pesio (Margherita Ferrero).
Alle ore 9.30 il corteo parte da Piazza Toselli ed attraversa Via Roma per giungere in Piazza XXX Martiri dove alle ore 10 ha inizio la cerimonia di commemorazione. E' il vice-sindaco Vilma Ghigo a coordinare gli interventi.
Dopo la lettura dei nomi di tutte le vittime peveragnesi del nazifascismo, è il toccante momento de "Il Silenzio", le cui note accompagnano il cammino del sindaco Paolo Renaudi al luogo del suo discorso. "Quello che è successo qui il 10 gennaio 1944 fu frutto del seme dell'odio che, attenzione - dice il primo cittadino rivolgendosi in particolar modo agli alunni delle scuole peveragnesi presenti - è più vivo che mai. E' sufficiente leggere i giornali o i social media per rendersi conto di come anche oggi si preferisca passare il tempo a demonizzare chi ha idee differenti, piuttosto che cercare un dialogo costruttivo. Ecco, allora è importante sapere scegliere nel modo giusto. Scegliere di non coltivarlo quel seme, di evitarlo. Solo così ciò che è successo qui 74 anni fa non si ripeterà più".
Dopo la lettura dei nomi di tutte le vittime peveragnesi del nazifascismo, è il toccante momento de "Il Silenzio", le cui note accompagnano il cammino del sindaco Paolo Renaudi al luogo del suo discorso. "Quello che è successo qui il 10 gennaio 1944 fu frutto del seme dell'odio che, attenzione - dice il primo cittadino rivolgendosi in particolar modo agli alunni delle scuole peveragnesi presenti - è più vivo che mai. E' sufficiente leggere i giornali o i social media per rendersi conto di come anche oggi si preferisca passare il tempo a demonizzare chi ha idee differenti, piuttosto che cercare un dialogo costruttivo. Ecco, allora è importante sapere scegliere nel modo giusto. Scegliere di non coltivarlo quel seme, di evitarlo. Solo così ciò che è successo qui 74 anni fa non si ripeterà più".
Seguono le letture dei bambini e dei ragazzi delle scuole ed il corteo riparte verso la chiesa di Santa Maria dove viene celebrata la Messa che conclude la commemorazione. Ma, come avrebbe detto Corrado, non finisce qui. Questa sera, a partire dalle ore 20.30 con una serata di lettura e musica presso la Confraternita, la comunità peveragense ricorderà ancora i trenta martiri del 10 gennaio e tutte le persone che il nazifascismo le strappò via prematuramente.
Fabio Rubero
PEVERAGNO Alberto Valmaggia - Lorenzo Busciglio - Paolo Renaudi - Peveragno - Vilma Ghigo - Mauro Campo - Bruno Viale - 10 gennaio 1944 - Marco Turco