'Il sì dell’Europa ad hamburger vegani e bistecche vegetariane crea confusione sui valori nutritivi'
Il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo: 'Il via libera alla carne finta inganna nove consumatori su dieci'Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso da Coldiretti Cuneo.
La carne finta inganna più di 9 italiani su 10 (93%) che non seguono un regime alimentare vegetariano o vegano. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Eurispes in riferimento al voto del Parlamento europeo sull’abolizione del divieto di definire “carne” qualcosa che non arriva dal mondo animale, ma che nasce da un mix di sostanze vegetali, spezie, coloranti ed esaltatori di sapore. I consumatori rischiano così di mettere nel carrello della spesa finti hamburger con soia, spezie ed esaltatori di sapore o false salsicce riempite con ceci, lenticchie, piselli, succo di barbabietola o edulcoranti grazie alla possibilità di utilizzare nomi come “burger vegano” e “bistecca vegana”, bresaola, salame, mortadella vegetariani o vegani con l’unico limite di specificare sull’etichetta che tali prodotti non contengono carne.
“Una strategia di comunicazione subdola con la quale si approfitta deliberatamente della notorietà e tradizione delle denominazioni di maggior successo della filiera tradizionale dell’allevamento italiano con il solo scopo di attrarre l’attenzione dei consumatori, rischiando di indurli a pensare che questi prodotti siano dei sostituti, per gusto e valori nutrizionali, della carne e dei prodotti a base di carne”, evidenzia il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo.
Per contrastare le lobbies delle multinazionali che investono sulla carne finta, vegetale o creata in laboratorio, le principali Organizzazioni agricole europee hanno lanciato la campagna “Questa non è una bistecca”, che non vuole essere un attacco ai prodotti vegetali ma una battaglia per la corretta informazione al consumatore contro il marketing delle imitazioni.
“La carne e i prodotti a base di carne fanno parte della dieta tradizionale del territorio cuneese le cui ricette, tramandate nei secoli, appartengono al nostro patrimonio gastronomico e permettere a dei mix vegetali di utilizzare la denominazione di ‘carne’ significa favorire prodotti ultra-trasformati con ingredienti frutto di procedimenti produttivi molto spinti dei quali, oltretutto, non si conosce nemmeno la provenienza della materia prima visto che l’Unione Europea importa ogni anno milioni di tonnellate di materia prima vegetale da tutto il mondo” afferma Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.
La zootecnia riveste un ruolo di grande importanza per il tessuto economico provinciale. La filiera bovina conta 330.000 capi allevati e più di 3.000 aziende, quella suinicola 900.000 capi e 800 aziende, la filiera ovicaprina conta 2.700 allevamenti con 41.000 capi ovini e 22.000 caprini, quella avicola quasi 7 milioni di capi e 1.000 aziende e quella cunicola 1,6 milioni di capi e 90 aziende.
Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it.
c.s.
CUNEO Coldiretti