Il sindacato dei medici alla Regione: ''Basta proclami, serve trasparenza nella diffusione dei dati''
La presa di posizione di Anaao Assomed Piemonte, che chiede maggiore chiarezza nella pubblicazione dei numeri della pandemia“Vogliamo trasparenza, vogliamo dati da analizzare per capire la reale situazione degli ospedali”. E’ questo il punto centrale del comunicato stampa rivolto alla Regione dalla sezione piemontese del sindacato medico Anaao Assomed.
Diverse, secondo l’organizzazione, le “zone grigie” della situazione Covid sulle quali, malgrado la diffusione quotidiana del bollettino da parte dell’Unità di Crisi, manca chiarezza. Si legge nel provocatorio comunicato stampa diffuso ieri, lunedì 16 novembre: “Il numero di tamponi è aumentato, ma non si testano più i contatti stretti. I medici sono pochi, gli togliamo i congedi, ma sono anche tanti, e li assumiamo per fare gli infermieri. Il numero di ricoveri è calato improvvisamente. Ottima notizia. Ma i dati dei ricoveri nel Privato non sono stati calcolati. Allora notizia non interpretabile. I reparti di Rianimazione sono al completo. No, invece c’è posto. Di certo si sa che se un Rianimatore ha un paziente da ricoverare, si attacca al telefono e chiama tutti gli altri ospedali del Piemonte per un posto letto”. Per quanto riguarda i ricoveri, per esempio, ogni giorno la Regione rende noto il saldo delle ultime 24 ore, senza però specificare quanti sono i nuovi pazienti ospedalizzati e quanti quelli dimessi.
Tra gli altri quesiti rivolti alla Regione, Anaao Assomed chiede inoltre di sapere quanti medici sono stati contrattualizzati negli ospedali a marzo e aprile, a quanti è scaduto il contratto, quanti sono stati nuovamente contrattualizzati da settembre. E poi ancora quanti medici si sono contagiati, quanti ammalati da settembre, quanti letti mette a disposizione il Privato, di che tipo (intensivi?), e quanto vengono remunerati, quanti sono giornalmente i pazienti nei Pronto Soccorso del Piemonte e quanti di questi sono in attesa di ricovero.
“Per un serio e franco confronto con le organizzazioni dei lavoratori - conclude la nota - è indispensabile la massima trasparenza dei dati: basta proclami”.
a.d.
CUNEO Piemonte - coronavirus