Il Tar fa dietrofront: resta l'interdittiva antimafia per Cogefa
Il tribunale amministrativo regionale torna sui suoi passi dopo aver accolto un mese fa la richiesta di sospensiva. Il colosso controlla una quota di Edilmaco, impegnata nei lavori del TendaNuovo capitolo nella telenovela legata al Tenda bis, a poche ore dalle dichiarazioni del Ministro Matteo Salvini che stamattina ha parlato di riapertura “a brevissimo”. L’interdittiva antimafia che ha colpito Cogefa, colosso delle infrastrutture che controlla anche una quota del consorzio Edilmaco, resta infatti in vigore. A rivelarlo è Lo Spiffero. Si tratta di un vero e proprio dietrofront: il Tar del Piemonte a fine ottobre aveva infatti accolto la richiesta di sospensiva dell’azienda per il provvedimento antimafia preso dal Prefetto di Torino, salvo poi tornare sui propri passi con una sentenza pronunciata al termine della camera di consiglio del 20 novembre.
I giudici amministrativi che meno di un mese fa avevano ritenuto motivate le ragioni di impugnazione - di fatto smontando la misura emessa dalla Prefettura basata su fatti “troppo risalenti nel tempo”, “interessando anche persone decedute oltre quindici anni addietro”, al punto che “si può al momento solo immaginare un coinvolgimento indiretto degli attuali amministratori” - ora ribaltano la valutazione.
A supporto della sua decisione il Tar piemontese cita due sentenze dei colleghi campani, affermando che la Prefettura “ha correttamente seguito i principi ben noti dell’informativa antimafia”. L’udienza pubblica sul merito è stata fissata al prossimo 29 aprile. Sebbene la vicenda getti nuova ombra sul futuro di Cogefa, non dovrebbe avere ripercussioni immediate sul prosieguo dei lavori per il Tenda bis: come spiegato in una nota della Regione a ottobre, l’interdittiva adottata per Cogefa non coinvolge Edilmaco, consorzio che sta ultimando in queste settimane il collegamento tra le valli Vermenagna e Roya, atteso da anni.
a.d.
LIMONE PIEMONTE Tenda - Cogefa