Il Tenda non riapre, Rixi e Cirio tuonano contro la Francia: "Atteggiamento incomprensibile"
Dal viceministro e dal presidente della Regione, nel giorno della CIG, un'invettiva contro i cugini d'Oltralpe: "Un anno fa c'era accordo sulla modalità cantiere, ora cambiano posizione"Quello che sta per iniziare sarà il quinto inverno di fila senza il tunnel del Colle di Tenda. L’Italia era pronta a riaprire in modalità cantiere - il 30 dicembre la data individuata - ma le autorità francesi hanno negato la loro autorizzazione: l’ok da Oltralpe arriverà solo ad opera e collaudi completati. Questo è in estrema sintesi ciò che è emerso dalla Conferenza Intergovernativa di oggi, lunedì 16 dicembre, e dal successivo sopralluogo effettuato in cantiere dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dal viceministro Edoardo Rixi. Con loro c’erano anche l’amministratore delegato dell’Anas Aldo Isi e il commissario per l’opera Nicola Prisco, oltre al sindaco di Limone Massimo Riberi. Presenti anche il senatore della Lega Giorgio Bergesio, la deputata del Partito Democratico Chiara Gribaudo e il consigliere provinciale Vincenzo Pellegrino.
Facce scure, quelle di Cirio e Rixi all’arrivo all’imbocco del tunnel, e toni molto duri nei confronti dei “cugini”: l’obiettivo da parte italiana era quello di aprire tra pochi giorni, come detto in modalità cantiere (senso unico alternato in orario diurno, per proseguire i lavori di notte), mentre ora l’orizzonte si sposta, nel migliore dei casi, alla prossima primavera.
Rixi: “Lasciamo la seconda canna ai francesi”
Dito puntato contro la Francia, come detto, soprattutto da parte del viceministro Rixi: “Non è l’unico tema aperto nelle Alpi occidentali: aspettiamo da un anno l’apertura della seconda canna del Frejus e non ci sono ancora risposte. Prima ci è stato chiesto di attendere le europee per motivi elettorali, ora siamo a dicembre e il Frejus è ancora a canna unica, quando noi abbiamo consegnato i lavori un anno fa. Per quanto riguarda il Tenda, siccome qualcuno pensa che lucriamo sui lavori, noi siamo per lasciare la realizzazione della seconda canna ai francesi (la copertura dei costi, circa 130 milioni complessivi, spetta per il 58% all’Italia e per il 42% alla Francia, ndr). Noi saremo assolutamente disposti a dare il nostro contributo, ma crediamo che ci debba essere condivisione delle responsabilità. La Francia è una grande nazione, ma vive un momento di oggettiva difficoltà e forse per loro è una novità: abbiamo già incontrato due Ministri francesi, prossimamente ne incontreremo un terzo. Bloccare i valichi alpini per stanziamenti ridicoli rispetto al budget di un Paese come la Francia non è concepibile in un’ottica di fratellanza e collaborazione tra nazioni”.
Poi la sintesi di quanto accaduto in sede di CIG: “La Francia ha chiesto di completare tutti gli impianti prima di poter aprire, dicendo no all’apertura in modalità cantiere su cui invece c’era accordo fino a un anno fa”. Ad oggi restano da ultimare gli impianti antincendio e quelli di ventilazione, oltre all’asfaltatura dell’ultimo tratto sul versante francese: tutti lavori che secondo Edilmaco e Anas saranno completati nel giro di poche settimane. “I cambi di posizione repentini della Francia ci lasciano perplessi”, ha spiegato il viceministro: “Ci dicano entro quando sono disposti a pensare a una riapertura. Se ogni volta si spostano in avanti i paletti allora diventa difficile: e ripeto, quello del Tenda non è l’unico caso. Qui in passato sono stato molto critico nei confronti dell’azienda, ma negli ultimi mesi sono stati fatti passi avanti importanti: oggi si doveva dare una risposta al territorio. Non credo che Anas si sarebbe presa la responsabilità di un’apertura in modalità cantiere in un cantiere non sicuro. Si poteva aprire, quantomeno per i weekend e per il periodo natalizio. Oggettivamente oggi il tunnel è transitabile”.
Cirio: “Atteggiamento francese incomprensibile”
Dura anche la presa di posizione del presidente della Regione Alberto Cirio: “La situazione è paradossale. Un anno fa i francesi avevano dato la disponibilità all’apertura in modalità cantiere, oggi invece ci hanno spiegato che questa modalità non è disciplinata dalla normativa francese e che quindi non possono autorizzarla. Qualcuno deve pagare i danni che questo territorio sta subendo: se ero pronto a chiederli ad Anas o all’azienda, oggi che i lavori sono stati fatti e che il tunnel è pronto ad aprire, se qualcuno non lo apre siamo pronti a fare quello che serve. Oggi il tunnel è transitabile, non si invochi la sicurezza. Lo dico con forza: Anas non è una realtà di sprovveduti, e se certifica che è pronta ad aprire e prendersi la responsabilità vuol dire che le condizioni ci sono. Uno studio del Politecnico di Torino certifica la possibilità di aprire anche a doppio senso, e anche in questo caso non mi pare siano sprovveduti. Questa situazione non è accettabile, come Regione siamo pronti a qualsiasi azione, anche giuridica, anche legale, anche nei confronti di un Governo straniero, per tutelare il nostro territorio. Io non ho il potere di convocare l’ambasciatore francese, ma mi auguro che qualcuno lo faccia: l’atteggiamento del Governo francese è incomprensibile”. Il presidente ha anche toccato il tema dei ristori per le aziende del territorio (“Nel bilancio 2025 si troverà il primo milione di euro, messo a disposizione dalla Regione”), oltre a quello delle “navette della neve” tra Limone e Tenda: sei coppie di treni ogni giorni per tutto il periodo invernale, grazie al rinnovo dell’accordo tra Regione Piemonte e Region Paca.
“Questo collegamento non è importante solo per la valle Vermenagna, ma anche per la valle Roya: l’atteggiamento della Francia mi lascia perplesso e sfiduciato. La questione si poteva risolvere oggi”, il commento di Massimo Riberi, sindaco di Limone Piemonte.
La telenovela Tenda bis, insomma, continua, dopo dieci anni di lavori, sospensioni, scandali giudiziari e catastrofi naturali: da cronoprogramma iniziale, l’opera avrebbe dovuto essere pronta nel 2017, con restauro del tunnel storico entro il 2020. Siamo a fine 2024 e ancora non si vede la luce: se ne riparlerà in primavera. Se tutto va bene.
Andrea Dalmasso
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