Il vento della Granda soffia sulle candeline dei 25 anni di Unionalimentari
Le politiche di filiera e di Food Valley hanno reso il cuneese leader per valore aggiunto in agroindustriaParla cuneese l'anniversario numero 25 della fondazione di Unionalimentari, il soggetto associativo che all'interno di Confapi riunisce, ai diversi livelli nazionale e territoriali, le PMI del settore agroindustria costola fondante dell'identità e della percezione del made in Italy nel mondo.
Sorta esattamente il 23 settembre del 1992, in uno scenario economico generale non paragonabile all'attuale, la Federazione si è distinta per un attivismo della rappresentanza delle imprese medio piccole sfociato, nello scorso anno, nella stipula di un contratto nazionale di lavoro applicato, in tutta Italia, da un numero di PMI anche oltre il perimetro della base degli iscritti.
Risultati e bilanci che, nel compleanno presente, saranno raccolti e gestiti dal neoeletto Presidente nazionale Antonio Casalini assieme alla nuova Giunta di Presidenza di cui fa parte nel ruolo di Vice vicario, l'albese Giuseppe Rossetto numero due di Confapi Cuneo.
L'aumentato ruolo della Granda sullo scacchiere della rappresentanza nazionale degli interessi delle piccole e medie aziende dell'industria agroalimentare, è legato al lavoro di diplomazia settoriale svolto dalla presidenza provinciale di Confapi, che ha condotto Cuneo ad allearsi con Parma sotto il marchio di Good Food Piemonte e a essere rappresentata anche nel gruppo di lavoro che ha concorso alla stesura del vigente contratto nazionale per la parte datoriale.
"Attività e progetti che portiamo in dote al nuovo corso nazionale di Unionalimentari - dichiara con orgoglio il leader cuneese di Confapi, Pierantonio Invernizzi - in una fase in cui la bilancia commerciale estera, in ambito agroalimentare, consegna una provincia Granda con un valore aggiunto pari alla metà dell'export e degli occupati nel settore in tutto il Piemonte. Un andamento realizzato e ulteriormente consolidabile solo attraverso un lavoro di Distretto e di filiera capace di superare le distinzioni fra piccole, medie e grandi imprese e fra sottosettori, come lattiero-caseario e dolciario che possono collaborare in grande stile attraverso investimenti tecnologici strutturali. Rilancio del mercato interno, anche attraverso modelli di educazione economico-alimentare e di welfare aziendale, e accelerazione del cammino di internazionalizzazione delle PMI sono i capitoli oggetto della strategia condotta a ogni livello".
"È importantissimo che il primo quarto di secolo di Unionalimentari coincida con la crescente rilevanza del protagonismo delle cosiddette realtà di provincia e quindi della nostra Granda - aggiunge Rossetto - Anche in forza del successo conseguito dal nuovo contratto nazionale collettivo, la base di partenza esiste e deve ulteriormente distinguersi con azioni di categoria visibili nel ribadire la necessità di una piena totale aderenza degli strumenti normativi, fiscali e finanziari ai fabbisogni e alle caratteristiche delle PMI troppo spesso assoggettate a costi e adempimenti sproporzionati rispetto alla loro struttura dimensionale. Le azioni di mandato, condivise con il Presidente nazionale Casalini e con il Gruppo direttivo cuneese a cui mi onoro di appartenere, tendono alla sensibilizzazione ed educazione alimentare sul fronte della domanda e alla spinta verso aggregazioni e semplificazioni dal lato dell'offerta per affrontare vecchi e nuovi mercati valorizzando al massimo per i piccoli e medi esportatori, attuali e potenziali, le leve offerte per esempio dai bandi nazionali ed europei sul sostegno all'export".
c.s.
CUNEO Unionalimentari