'Il vino è arte, bisogna saperlo bere'
Il professor Beppe Rocca infiamma la platea del Centro Congressi 'Formont' di Peveragno
Il Centro Congressi "Formont" di Peveragno ha ospitato, nella serata di ieri (giovedì 18 gennaio), un incontro dal titolo "Vino e territorio si raccontano tra salute e arte di vivere". L'evento, organizzato da Gabriele Tomatis (titolare della Vineria Bric a Brac di Peveragno) e dalla dottoressa Annalisa Amati, aveva l'obiettivo di fornire ai presenti, da un lato alcune importanti nozioni sui prodotti enologici di Langhe Roero e dall'altro la consapevolezza necessaria all'approccio con il vino.
Dopo l'introduzione di Tomatis è intervenuto Giancarlo Montaldo (consulente e giornalista) con il quale è stata ripercorsa la storia del vino, dagli antichi Romani ai giorni nostri. Montaldo si è poi soffermato sulle diverse caratteristiche morfologiche di Langa e Roero evidenziando come le differenze si riflettano sui loro vini. Il direttore della rivista Barolo & co. ha infine illustrato la bontà dei nostri vitigni autoctoni che tuttora, nonostante la diffusa tendenza a tentare di percorrere strade nuove, rappresentano il 96% della produzione vinicola di Langhe e Roero.
Fabrizio Cravanzola, titolare dell'azienda che porta il suo cognome, ha spiegato ai presenti come, da tre generazioni, lavora la propria ditta che ha sede a Castellinaldo, un piccolo centro situato in una posizione tale tra Langhe e Roero (di cui fa parte) da renderlo un punto particolarmente strategico ed in grado di offrire eccellenti vini. Cravanzola ha parlato del progetto "Libera Natura" attraverso il quale la sua azienda ha intrapreso un percorso alla ricerca della sostenibilità ambientale e della qualità.
Senza nulla togliere agli altri relatori, la vera rivelazione della serata (per chi non lo conosceva) è stata il professor Beppe Rocca (Dipartimento di neuroscienze, Città della Salute e della Scienza di Torino) che in un'ora circa ha informato divertento, o divertito informando, come preferite. Chiunque fosse presente ieri sera, da oggi, grazie al professor Rocca, non commetterà più alcuni gravi errori sicuramente commessi in passato nel suo personalissimo approccio al vino. "Il vino è una forma d'arte, come un quadro" ha sentenziato Rocca e dunque, per poterne apprezzare appieno le virtù, è di fondamentale importanza avere le nozioni necessarie per sapere come va bevuto.
Una serata piacevolissima tra il serio e il faceto che si è conclusa con una degustazione di vini delle cantine Cravanzola e Marchesi di Barolo nella quale i presenti hanno sicuramente approcciato il vino in modo diverso e con una nuova consapevolezza.
Dopo l'introduzione di Tomatis è intervenuto Giancarlo Montaldo (consulente e giornalista) con il quale è stata ripercorsa la storia del vino, dagli antichi Romani ai giorni nostri. Montaldo si è poi soffermato sulle diverse caratteristiche morfologiche di Langa e Roero evidenziando come le differenze si riflettano sui loro vini. Il direttore della rivista Barolo & co. ha infine illustrato la bontà dei nostri vitigni autoctoni che tuttora, nonostante la diffusa tendenza a tentare di percorrere strade nuove, rappresentano il 96% della produzione vinicola di Langhe e Roero.
Fabrizio Cravanzola, titolare dell'azienda che porta il suo cognome, ha spiegato ai presenti come, da tre generazioni, lavora la propria ditta che ha sede a Castellinaldo, un piccolo centro situato in una posizione tale tra Langhe e Roero (di cui fa parte) da renderlo un punto particolarmente strategico ed in grado di offrire eccellenti vini. Cravanzola ha parlato del progetto "Libera Natura" attraverso il quale la sua azienda ha intrapreso un percorso alla ricerca della sostenibilità ambientale e della qualità.
Senza nulla togliere agli altri relatori, la vera rivelazione della serata (per chi non lo conosceva) è stata il professor Beppe Rocca (Dipartimento di neuroscienze, Città della Salute e della Scienza di Torino) che in un'ora circa ha informato divertento, o divertito informando, come preferite. Chiunque fosse presente ieri sera, da oggi, grazie al professor Rocca, non commetterà più alcuni gravi errori sicuramente commessi in passato nel suo personalissimo approccio al vino. "Il vino è una forma d'arte, come un quadro" ha sentenziato Rocca e dunque, per poterne apprezzare appieno le virtù, è di fondamentale importanza avere le nozioni necessarie per sapere come va bevuto.
Una serata piacevolissima tra il serio e il faceto che si è conclusa con una degustazione di vini delle cantine Cravanzola e Marchesi di Barolo nella quale i presenti hanno sicuramente approcciato il vino in modo diverso e con una nuova consapevolezza.
Fabio Rubero
PEVERAGNO langhe - vino - Roero - Beppe Rocca - Fabrizio Cravanzola - Gabriele Montaldo - Bric a Brac - Gabriele Tomatis - Marchesi di Barolo