In centinaia per il primo Pride di Cuneo: "Le persone vengono ancora discriminate per l'orientamento sessuale"
Simbolo della manifestazione la grande bandiera arcobaleno cucita da persone, famigliari e amici della comunità Lgbt+È in corso nel pomeriggio di oggi, sabato 4 giugno, il primo Pride nella storia della città di Cuneo. Centinaia di persone sfilano in corteo a ritmo di musica con una grande bandiera arcobaleno (8 metri per 12), simbolo identitario della comunità Lgbt+. Una bandiera che porta un intreccio di storie di persone, famiglie e amici della comunità Lgbt+, che l'hanno cucita insieme a una sarta di Boves.
"C'è bisogno di Pride perché le persone vengono ancora discriminate per l'orientamento sessuale e per l'identità di genere. Anche a Cuneo spesso ci sono vittime in relazione a questi motivi. Purtroppo non è un evento passato e anche se la situazione è migliorata c'è ancora tanto da fare. Un lavoro che portiamo avanti tutto l'anno sul territorio con percorsi di formazione e informazione nelle scuole e con diverse iniziative. Un lavoro che serve anche a promuovere la socialità tra le persone e a non farle sentire sole perché purtroppo ancora oggi c'è questo tipo di situazione per cui le persone della comunità Lgbt+ si sentono uniche, sole, e spesso non riescono a venire fuori da questa solitudine" dichiara Elisabetta Solazzi, presidente di "Arcigay Cuneo Grandaqueer".
"R – esistenza, questo il nome della manifestazione - continua la presidente - perchè si fa carico di quella che è la storia di Cuneo richiamando, in quello stacco della lettera R, l'individualità delle persone e quanto ogni individuo sia unico e speciale allo stesso modo".
Luciano Lopopolo, presidente Arcigay nazionale, spiega: "Tutto il fenomeno dell'onda Pride è un fenomeno che consente all'Italia di abbracciarsi in un unico grande orizzonte colorato, l'orizzonte dei diritti. Il primo Pride di Cuneo è la testimonianza di quanto le associazioni sul territorio siano un baluardo di resistenza, un baluardo di libertà, un baluardo di tutela e diritti per tutti quegli ambiti in cui ancora lo Stato è in ritardo. Dalle amministrazioni di prossimità a quelle territoriali, al governo centrale c'è ancora un grande lavoro da fare per garantire a tutte e tutti tutele e diritti e questo è quello che fanno le associazioni. Il risultato di questo grande sogno è proprio il primo Pride in cittadine che in passato non sarebbero state toccate da manifestazioni di questo tipo, che invece sono la testimonianza di quanto tutti i posti possono essere accoglienti rispetto ai diritti e possono essere accoglienti rispetto ad una progettualità di una società migliore".
Il corteo del Pride, in programma già due anni fa ma poi rinviato a causa della pandemia, attraverserà corso Nizza, piazza Galimberti, corso Garibaldi e viale Angeli, per arrivare al Parco della Resistenza dove si terranno i saluti istituzionali. Tra le tante le associazioni che hanno aderito al corteo: Anpi sez. provinciale, Agedo Cuneo, Cgil Cuneo, Consulta Giovani Cuneo, Libera, Amnesty, Arci, Nonunadimeno Cuneo, Misericordia Cuneo onlus. Presenti anche il ministro alle politiche giovanili Fabiana Dadone, l'europarlamentare Brando Benifei, la deputata Chiara Gribaudo.
Alle 21 negli spazi dell'Auditorium del Varco si continuerà con la "Festa Pride". L'hashtag #cuneopride accompagnerà la manifestazione, le fotografie scattate e condivise sui social dai partecipanti faranno parte di una futura mostra che racconterà il Pride e ne costruirà una memoria storica. Prossimamente farà tappa a Cuneo anche una mostra itinerante che celebra i 50 anni dalla prima manifestazione omosessuale in Italia, avvenuta a Sanremo il 5 Aprile 1972.
Francesca Barbero
CUNEO cuneo - Pride