Ipotesi lockdown per i 'no vax', Cirio sta con Fedriga e Toti: "Nuove restrizioni? Non per i vaccinati"
Il governatore piemontese si è schierato con i suoi omologhi di Liguria e Friuli Venezia Giulia, che invocano il modello austriacoIl rialzo dei numeri dei contagi da coronavirus e i nuovi ricoverati in alcune regioni italiane stanno facendo suonare un campanello d'allarme. I tempi dell'emergenza sanitaria di un anno fa sembrano lontani, grazie ai vaccini le persone più fragili sono state tutelate e l'esperienza dei medici nel trattamento dell'infezione è senz'altro migliore. Tuttavia, i segnali che parlano di una lenta ripresa dei contagi e quanto sta accadendo al di là dei confini italiani spinge i governatori a chiedere al governo maggiori misure restrittive per evitare di rivivere l'incubo dell'anno passato. Su questa linea Giovanni Toti e Massimiliano Fedriga. L'ipotesi avanzata dal governatore della Liguria e da quello del Friuli Venezia Giulia è quella di prendere come esempio il modello austriaco, dove è stato deciso un lockdown per i non vaccinati.
Su questa posizione, anche se in modo più moderato, si è schierato anche il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio: "Se ci saranno nuove restrizioni, queste non potranno essere pagate da coloro i quali si sono vaccinati, perché sarebbe una ingiustizia profonda - ha affermato il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, intervenuto all'inaugurazione dell'Anno Sportivo Piemontese questo pomeriggio a Vercelli -. Chi si è vaccinato ha dato prova di fiducia nelle istituzioni e io credo che questa fiducia debba essere ripagata". A riportare la dichiarazione del presidente piemontese è stata l'Ansa di Torino.
Redazione
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