L'assessore Caucino risponde al presidente dell'Ospedale Civile di Busca: 'Sfogo inascoltabile'
Una dura replica dopo le critiche di Tommaso Alfieri nei confronti della Regione: 'Evidentemente pontificare è molto più semplice che documentarsi'“Lo sfogo social del sig. Tom Alfieri, ripreso da un quotidiano cuneese online, è davvero inascoltabile, soprattutto quando rivolge alla Regione Piemonte accuse immotivate, gratuite e pesanti, riferendosi specificatamente alla mia persona”, è quanto dichiarato dall’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino. Il riferimento è al presidente dell’ospedale civile di Busca, che nelle scorse settimane, a più riprese, aveva denunciato le mancanze della Regione nell’assistenza alle RSA nella gestione dell’emergenza Coronavirus.
Prosegue Caucino: “Ho preso parte, insieme ai signori Prefetti, ai Presidenti di Provincia, ai Sindaci, ai Direttori delle ASL piemontesi a molti e lunghi tavoli finalizzati a monitorare e a conoscere nel dettaglio le maggiori criticità delle RSA rispetto alla gestione del Covid-19. In poco più di due settimane, sono state mappate circa 750 strutture presenti sul territorio piemontese, attraverso un’azione capillare mai effettuata prima in Piemonte al fine di attenzionare le realtà più critiche. Grazie agli interventi posti in essere in materia di personale (DGR 4-1141 del 20 marzo, bando dell’Unità di Crisi, messa a disposizione di parte della graduatoria ASL, richiesta di supporto dell’Esercito Italiano, ecc.), si è cercato di prospettare soluzioni che rispondessero alla carenza di operatori assistenziali e sanitari che si stava palesando”.
L’assessore regionale replica poi alle critiche sui ritardi nell’effettuazione dei tamponi, arrivate non solo da Busca: “In tema di processazione dei tamponi, la Regione è passata in una settimana da 4 mila a 13 mila tamponi su ospiti e personale delle RSA. Inoltre, una Unità mobile dedicata sta contribuendo ogni giorno ad aumentare il numero di tamponamenti. Da oggi, sarà poi disponibile un secondo mezzo, che verrà destinato ai tamponi di controllo per favorire il rientro in servizio del personale”.
L’avvocato biellese, insomma, respinge al mittente gli attacchi di Alfieri: “Evidentemente pontificare è molto più semplice che documentarsi e avere l’onestà intellettuale di riconoscere il lavoro altrui. A proposito del numero di tamponi, mi preme ricordare che, all’inizio della pandemia, le apparecchiature che potevano processarli erano 2, mentre oggi sono 20, i tamponi effettuabili ogni giorno erano al massimo 500, oggi 5 mila! Al sig. Tom Alfieri segnalo banalmente che il problema non è quello di fare o non fare il tampone, ma di avere la strumentazione in grado di elaborarne i risultati”.
L’affermazione del presidente dell’ospedale di Busca secondo cui le sue segnalazioni sarebbero state ignorate è secondo l’assessore “oltre ogni immaginazione”: “Esiste abbondante carteggio a dimostrazione del contrario. L’area funzionale RSA, che mi pregio di coordinare politicamente, tra le moltissime cose fatte, istituiva immediatamente infatti una mail dedicata, affinché le residenze sanitarie assistenziali e le ASL potessero segnalare importanti criticità rispetto alle quali chiedere aiuto”.
Caucino ripercorre poi le vicende relative all’ospedale di Busca delle ultime settimane: “Con richiesta del 6 aprile, la struttura del sig. Alfieri curiosamente richiedeva 3 mila mascherine chirurgiche, 100 FFP2, tute DPI III per rischio batteriologico, 100 occhiali di protezione, 10 visiere schermo, 30 mila guanti monouso, 200 calzari e 500 camici visitatori monouso, scambiando evidentemente l’area funzionale per una centrale d’acquisti di dispositivi. Invero, il giorno 11 aprile tale struttura riceveva risposta dall’area preposta dell’Unità di Crisi, differentemente da quanto erroneamente l’Alfieri sostiene, che rimarcava che erano già state fatte, sulla base della disponibilità, due distribuzioni capillari di mascherine da parte della Protezione Civile, che una terza era in corso e che i DPI di tipo squisitamente sanitario erano in numero minimo e a disposizione solo delle strutture sanitarie. Ma vi è di più. Rispetto alla scheda di monitoraggio di dettaglio, richiesta capillarmente alle singole strutture, il sig. Alfieri in data 14 aprile rispondeva personalmente all’area funzionale che non era in grado di compilarla, essendo assente il segretario direttore per motivi ignoti e che avrebbe provveduto a inviarla appena possibile segnalando solamente un dato parziale relativo ai tamponi ed insufficiente ai fini del monitoraggio; un’ora dopo, l’area funzionale ribadiva l’importanza dell’invio della scheda con i dati completi come da richiesta. Successivamente, sempre il 14, lo stesso inviava il prospetto compilato, ma sempre e solo in alcune parti, rinviando l’integrazione dopo il 17 aprile, data di rientro, a suo dire, del Direttore. Il giorno seguente, l’area funzionale ricordava nuovamente la necessità di avere tempestivamente tutti i dati richiesti, soprattutto quelli relativi al personale e il sig. Alfieri ribadiva l’assenza del segretario direttore, ritenendo di aver già fornito, sempre a suo
dire ed arbitrariamente, i dati salienti. Tutto ciò a onor del vero, non potendo tollerare giudizi gratuiti ed infondati da coloro che non sempre hanno agito in un’ottica di collaborazione e dialogo, ribadendo che l’area funzionale ha svolto e svolge azione di supporto e aiuto in questa delicata fase emergenziale, ma certamente non di sostituzione, né rispetto alle ASL di competenza, né rispetto alle stesse RSA".
Redazione
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