L'export piemontese si ferma, quello della Granda vola: "Dati straordinari"
Il primo semestre del 2024 fa segnare un aumento del 5,2 per cento delle vendite all'esteroIl I semestre 2024 chiude con un aumento del 5,2% delle vendite all’estero per le imprese della provincia di Cuneo. Il dato è oltremodo positivo perché in controtendenza rispetto a quello nazionale e regionale che riporta una flessione rispettivamente dell’1,1% e del 4,6%. Complessivamente nel I semestre 2024 le vendite all’estero dei prodotti made in Cuneo hanno raggiunto i 5.509 milioni di euro e nello stesso semestre il valore delle importazioni è stato di 2.829 milioni di euro, con una diminuzione dello 0,9% rispetto ai primi sei mesi del 2023. La crescita delle esportazioni, abbinata al calo dell’import, ha portato il saldo della bilancia commerciale a 2.680 milioni di euro, in forte aumento (+12,5%) rispetto a quello registrato nel I semestre 2023 quando si attestava a 2.382 milioni di euro. Cuneo si conferma al secondo posto, dopo Torino, per valore esportato, con il 17,6% delle vendite regionali fuori confine.
"Accolgo con grande soddisfazione i dati straordinari delle nostre esportazioni - afferma il presidente Luca Crosetto -. Malgrado una contrazione verso i nostri principali mercati di sbocco quali Francia e Germania, una crescita a doppia cifra dell'export verso i Paesi extra Ue ci ha consentito di incrementare sensibilmente il dato record dello scorso anno e di essere in controtendenza nei confronti dell'Italia e del Piemonte che hanno ridotto le esportazioni rispetto al 2023".
"Le esportazioni si affermano sempre di più come elemento trainante della nostra economia. La serie storica, riferita ai primi sei mesi di ogni anno, evidenzia una continua tendenza di crescita delle esportazioni cuneesi nell’ultimo quinquennio, interrotta soltanto dalla pandemia nel 2020 - sottolinea il presidente Crosetto -. Negli ultimi cinque anni il valore delle nostre esportazioni è cresciuto in modo impetuoso facendo segnare un aumento del 36,4%".
Nel I semestre 2024 l’aumento delle esportazioni cuneesi di prodotti manifatturieri, che rappresentano il 97% del totale, è stato del 5,9%, mentre il comparto agricolo ha registrato una perdita del 17,6% e i prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere, che incidono soltanto per lo 0,1% sul totale dell’export, hanno fatto segnare una flessione del 13,7%. Analizzando nel dettaglio la manifattura cuneese emerge come la filiera dell’industria alimentare, che pesa per il 33,1%, sia il settore trainante dell’export manifatturiero con +7,1%, sebbene questo semestre la performance migliore sia stata registrata dal tessile, abbigliamento, pelle e accessori (+77,2%) che ha fatto segnare un vero e proprio boom di esportazioni in Asia, seguito da apparecchi elettrici, elettronici e ottici (+29,4%), da macchinari e apparecchi n.c.a. (+7,0%), dai mezzi di trasporto (+3,0%) e dagli articoli in gomma e materie plastiche (+1,3%). Il comparto che invece ha registrato una significativa decrescita è quello dei prodotti in legno, carta e stampa (11,2%), seguito da chimica e farmaceutica (-3,3%) e metalli di base e prodotti in metallo (-2,8%).
Il bacino dell’Ue-27 ha attratto il 61,1% delle esportazioni provinciali, contro il 38,9% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. L’aumento registrato dalle vendite dirette verso i Paesi dell’Ue-27 è stato dello 0,9%, mentre quello verso i partner commerciali extra Ue-27 ha segnato un +12,7% risultato che ha trainato in modo significativo la crescita complessiva delle esportazioni cuneesi.
I più importanti mercati dell’area Ue-27 si confermano essere quello francese e tedesco, con quote rispettivamente pari al 17,8% e 13,8%. Francia e Germania hanno però evidenziato una decrescita rispettivamente del 3,6% e del 2,2%, figlia della difficile congiuntura economica vissuta dai due Paesi. La Spagna, con una quota del 6,3%, ha registrato una sostanziale stabilità, mentre la Polonia con una quota del 5,0% ha riportato un buon +14,4%. Le variazioni, in positivo, maggiormente significative sono state registrate da Romania (+17,4%), Grecia (+8,6%) e Austria (+3,5%) rispettivamente settimo, decimo e nono mercato di sbocco all’interno dell’Unione europea.
Per il bacino Extra Ue-27 i mercati di maggior rilievo continuano a essere gli Stati Uniti e il Regno Unito che rappresentano rispettivamente il 6,3% e il 4,9% dell’export complessivo. Gli Stati Uniti hanno registrato un incremento del 6,8%, mentre il Regno Unito, nostro sesto mercato di riferimento, ha registrato una flessione del 2,5%. La Cina, terzo nostro mercato extra UE, con una quota parte del 4,5%, ha riportato un sorprendente +252,6% dovuto a un aumento eccezionale dell’esportazione di abbigliamento e articoli in pelle e così anche la Corea del Sud, con quota parte dell’1,2%, ha registrato un +117,2% imputabile in particolare all’aumento di macchinari e apparecchiature n.c.a. A seguire la Turchia (+32,0%), il Canada (+21,4%), il Messico (+14,7%) e l’Arabia Saudita (+3,5). Flessioni sono invece state registrate da Australia (-15,4%) e Svizzera (-2,4%).
c.s.
CUNEO cuneo