L'ordinanza "anti botti" fa discutere il Consiglio comunale: "Non è stato il Far West"
Nessuna sanzione, nonostante le numerose violazioni. Armellini e Toselli chiedono spiegazioni, la sindaca Manassero: "Pensare che la responsabilità sia solo legata all’ordinanza è un brutto messaggio"A quasi un mese dall’ultimo dell’anno, il Consiglio comunale di Cuneo è tornato a discutere dell’ordinanza “anti botti” emessa in vista di Capodanno. Un’ordinanza, com’era forse prevedibile, che è stata ampiamente disattesa in diverse zone della città. Nonostante questo, dal Comune hanno fatto sapere che non sono state emesse sanzioni: la stessa sindaca Manassero, annunciando l’ordinanza, ne aveva evidenziato l’intento volto più alla sensibilizzazione che alla repressione, nell’impossibilità, per la Polizia municipale, di vigilare su tutto il territorio comunale. A chiederne conto, con due distinte interpellanze che sono state accorpate, Paolo Armellini (Indipendenti) e Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni).
“Troppo spesso a Cuneo assistiamo a norme e ordinanze che non vengono rispettate e non vengono sanzionate. - ha detto Armellini - Non voglio più sentir dire che i cittadini devono farsi parte diligente. Così si colpevolizzano tutti i cittadini indiscriminatamente: vanno individuati i pochi trasgressori, oserei dire teppisti. Toccare nel portafogli qualcuno non è semplicemente far cassa, ma far sentire che in questa città non vige uno stato di impunità. Non si può eliminare del tutto il fenomeno, ma multare i casi più eclatanti dà un segnale forte, e nel tempo la situazione può anche migliorare”.
Per Toselli “il resoconto della notte di Capodanno è spesso un bollettino di guerra. I pericoli sono anche legati al materiale inesploso. Quanto è costata la pulizia della città? Quanto è costato l’impegno di Vigili del Fuoco e LAV? Mi ha lasciato allibita l’appello alla responsabilità dei cittadini. È sufficiente vedere la scarsa pulizia di strade e marciapiedi per constatare la mancanza di controlli. Se le ordinanze non si fanno osservare, perdono di significato”.
La discussione
Il primo ad intervenire durante il dibattito è stato Franco Civallero (Forza Italia): “Al posto della Sindaca mi sentirei profondamente offeso dal comportamento di questi incivili, gente non degna di stare al mondo. I botti sono iniziati già dal pomeriggio del 31, una cosa vergognosa. Davanti al bar Monte Carlo hanno addirittura bruciato l’asfalto, bloccando il traffico con le auto messe di traverso”. Poi l’intervento di Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia): “La domanda che sorge spontanea è: perchè fare un’ordinanza se poi sappiamo che non verrà rispettata? Ormai è tradizione, succede da anni. In piazza Galimberti la pavimentazione subisce anche dei danni. Non mi stupirei se anche il monumento di Barbaroux ne avesse subìti. Perchè non istituire un servizio di controllo?”.
“Ormai in Italia tutti fanno quello che vogliono, tutti si sentono liberi di fare ciò che si vuole. Le forze dell’ordine hanno le mani legate, chi viene sorpreso o arrestato il giorno dopo è già libero”, ha commentato Valter Bongiovanni (Lega). Beppe Lauria ha invece spiegato di intervenire “a nome del suo cane”: “Lui non patisce, ma so di altri animali che diventano matti. Se non si è in grado di far rispettare un provvedimento, sarebbe meglio non adottarlo. A questo punto sarebbe logico e originale individuare uno spazio dove si possano sparare liberamente i botti. Quello che ho visto a Capodanno a Cuneo non si è visto neanche a Napoli. Fare decreti che sono inapplicabili equivale a non farli: sarebbe più serio non farli".
“Il problema è che manca il senso civico nelle persone. Mi viene anche da dire: o i botti non si vendono, o se si vendono è normale che si possano usare. A questo punto mi accodo alla proposta di Lauria: si trovi un posto dove queste persone amanti dei botti possano spararli liberamente”, ha detto Mavy Civallero (SiAmo Cuneo).
Le risposte della Giunta
Ad intervenire per prima a nome dell’amministrazione è stata l’assessora Cristina Clerico: “Non ci sono state situazioni gravi in città. Una tendenza diffusa al non rispetto dell’ordinanza sicuramente sì, e sappiamo che questo è un tema. Io credo che le norme stesse diffondano cultura, non solo le sanzioni. Le norme sono efficaci se aiutano le persone a rendersi conto che il loro rispetto fa stare meglio insieme, ancor meglio della paura della sanzione. Nella serata del 31 dicembre gli interventi della Polizia locale sono stati in particolare in piazza Foro Boario e piazza Boves: rimozione di autovetture, verbali per stato di ebbrezza molesta, interventi per un minore scappato di casa, passaggi per allontanare soggetti che bivaccavano e schiamazzavano. La concreta attualità ha imposto questi interventi, ancor prima i quelli legati ai botti. Non si è comunque avuto il Far West descritto in alcuni interventi, non c’è stata quella degenerazione apparsa nella sintesi di alcuni interventi”.
“Il Capodanno senza fuochi d’artificio è utopia. - ha detto l’assessore Gianfranco Demichelis - In tutto il mondo si fanno. Come si può pensare di creare un’area adibita ai fuochi? Piuttosto si scelga una fascia oraria, per esempio da mezzanotte alla mezza. Sappiamo che su piazza Galimberti c’è stata una disattenzione da parte degli operatori addetti alla pulizia, abbiamo richiamato l’azienda San Germano. Non ci sono comunque stati costi in più, si trattava di normale pulizia programmata”.
Poi la replica da parte della sindaca Patrizia Manassero: “Io non mi sento offesa, mi sento tenacemente ingaggiata a continuare a diffondere questa consapevolezza: la città è il nostro primo bene comune, non si possono deresponsabilizzare i cittadini. Siamo tutti coinvolti, ma è un percorso lungo, e siamo in una stagione di individualismo. Mi viene in mente la legge contro il fumo nei locali: abbiamo fatto fatica, ma ci siamo arrivati. È un esempio di qualcosa che è stato culturalmente recepito. Pensiamo al passaggio col rosso: non serve il vigile che controlla per rispettarla. Pensare che la responsabilità sia solo legata all’ordinanza è un brutto messaggio. Si parla di salute collettiva, delle persone e degli animali. Non mi stancherò di trasmettere questo messaggio”.
“Nessuno nega che è importante le prevenzione e la diffusione della cultura. Alcuni episodi accaduti anche a Cuneo però fanno pensare a uno stato di impunità a cui anche la passività di questa amministrazione può contribuire”, ha replicato in chiusura Armellini. “Non si vuole negare l’importanza della sensibilizzazione, ma la presenza maggiore della Polizia municipale era possibile, sarebbe stato un segnale, così come sarebbe stato un segnale qualche sanzione”, il commento della consigliera Toselli.
Andrea Dalmasso

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