“La deimpermeabilizzazione del suolo spaventa chi amministra Cuneo?”
Il gruppo Cuneo Mia chiede conto del mancato approfondimento: “Non vorremmo ci fosse solo una caccia ai riconoscimenti da sbandierare, senza tracce sul territorio”Riceviamo e pubblichiamo:
Nel consiglio comunale di dicembre, sensibilizzati dai circoli cittadini delle associazioni ambientaliste, abbiamo chiesto di approvare la partecipazione dei nostri tecnici e/o amministratori comunali ad incontri internazionali on line sul tema della “deimpermeabilizzazione del suolo”, con la partecipazione di esperti e colleghi dei Paesi europei facenti parte dell’area alpina.
In quell’occasione la maggioranza consiliare aveva manifestato uno scarso interesse a tale partecipazione ritenendosi già sufficientemente informata sul tema e dichiarando che il Piano Regolatore della nostra città prestava già molta attenzione all‘argomento.
Dal tenore delle dichiarazioni fatte dal consigliere che aveva respinto, a nome della maggioranza, la nostra proposta di partecipazione, ci siamo subito resi conto che la maggioranza stessa non aveva compreso che il termine deimpermeabilizzazione non significava “l’attenzione a non soffocare il suolo con il cemento”, bensì “l’opera di recupero e rinaturalizzazione, dovunque possibile, del suolo già cementificato”.
Per tale motivo ci siamo ripromessi di tornare sull’argomento. Abbiamo iniziato una serie di contatti con gruppi consiliari e con singoli consiglieri cercando di spiegare meglio quale fosse l’importanza per una città che, come la nostra, vuole essere moderna ed è alla ricerca di riconoscimenti “green”, di approfondire le conoscenze in tema di recupero del suolo: questo con la speranza che nel successivo consiglio comunale si sarebbe votata, con maggiore consapevolezza dell’opportunità che ci veniva offerta, la partecipazione all’aggiornamento sulla deimpermeabilizzazione di città della Francia, Svizzera, Slovenia, Austria, Germania e anche del Liechtenstein e del Principato di Monaco.
Nel frattempo la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (CIPRA), la stessa che proponeva questa iniziativa, accoglieva la richiesta della nostra Amministrazione comunale di nominare Cuneo “Città alpina 2024”, titolo che porta con sé impegni a lavorare sullo sviluppo sostenibile, sull’agricoltura montana, l’energia, i trasporti, le foreste, il turismo, la tutela del paesaggio e non ultima la difesa del suolo.
Alla luce di questa nomina, e dei relativi impegni che ne conseguono, abbiamo riproposto, fiduciosi, la partecipazione al corso di aggiornamento sul recupero del suolo impermeabilizzato nel Consiglio comunale del 30 gennaio; ma ancora una volta le nostre speranze sono state deluse.
In una serata in cui l’attenzione dei Consiglieri era polarizzata soprattutto sul come atteggiarsi di fronte alla prospettiva di dover trattare nove mozioni, il consigliere incaricato a rispondere alla nostra domanda “vogliamo dire di sì alla partecipazione, all’approfondimento del tema deimpermeabilizzazione?” si è prodigato nell’elogiare l’importanza del suolo, nella sua capacità di assorbire inquinanti e filtrare acqua, di proteggerci dalla violenza dei temporali ecc…. riconoscendo pure il fatto che si stia consumando troppo suolo. Ma non lo abbiamo sentito pronunciare “sì, vogliamo approfondire il tema, vogliamo capire cosa si fa a livello internazionale, vogliamo farlo con i Paesi che, come noi, fanno parte delle regioni alpine”.
Rimane la domanda: cosa ci sarà nel termine deimpermeabilizzazione che spaventa così la maggioranza che governa la città? Non vorremmo che ci fosse la difficoltà di passare dalle parole ai fatti. Non vorremmo che ci fosse solo la caccia ai riconoscimenti: città verde, città sostenibile e chi più ne ha più ne metta, riconoscimenti da sbandierare, ma che sul territorio lasciano poca traccia. Non vorremmo che tutto l’entusiasmo e l’impegno siano dedicati alla creazione di eventi per questo e quell’argomento che durano lo spazio di un mattino e lasciano il tempo che trovano.
Abbiamo bisogno di riconoscimenti che portino con loro il cambiamento, non di bandierine.
Cuneo Mia
Redazione
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