La fibra sta arrivando anche in valle Stura, malgrado difficoltà e incognite sui tempi
Lavori in corso a Roccasparvera e in alcune zone di Vinadio, Valloriate, Gaiola e Demonte. Resta un punto di domanda su Moiola, Pietraporzio, Sambuco e ArgenteraNei grandi progetti che si pongono come obiettivo quello di rendere l’Italia un Paese connesso, efficiente e all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, i comuni montani spesso rimangono tagliati fuori. Tante sono le zone, anche in Piemonte, in cui il cellulare ancora non prende o in cui è impossibile disporre di una rete internet che permetta un collegamento stabile. Queste mancanze sono emerse con forza durante il periodo della pandemia, quando per tanti bambini e bambine, ma anche per molti insegnanti, collegarsi e fare lezione online era un’impresa quasi impossibile.
Qualcosa però da un po’ di tempo si sta muovendo e presto la connessione a banda ultra-larga (cioè, che ha una velocità di connessione effettiva in download di almeno 30 Mbit/s) sarà presente - pur con alcune mancanze e altrettanti punti di domanda - in molti comuni del Piemonte, anche in quelli della valle Stura. Sul sito bandaultralarga.italia.it gestito dal ministero delle Infrastrutture e del Made in Italy è possibile seguire lo stato di avanzamento dei lavori comune per comune. Sulla mappa i comuni sono indicati con colori differenti in base allo stato di avanzamento dei lavori. E ogni zona ha una situazione a sé perché lo stato dei lavori procede a un ritmo differente. Il piano strategico “Banda Ultralarga” si pone come obiettivo quello di sviluppare una rete sull’intero territorio nazionale in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea al fine di ridurre il gap infrastrutturale che persiste in molte aree del Paese.
“Al momento si stanno eseguendo i lavori all’altezza della scuola di Piano Quinto per mettere la fibra a Roccasparvera”, spiega il presidente dell’Unione Montana Valle Stura Loris Emanuel: “I lavori proseguono anche a Valloriate, ma solo nel concentrico, e a Vinadio, dove però sono previsti solo per le frazioni e non per il concentrico”. Il discorso di Vinadio vale anche per Gaiola e Demonte, che quindi avranno la fibra ma unicamente - al momento - nelle frazioni. A Rittana dovrebbero iniziare a breve gli scavi sotto borgata Paraloup: “Ad Aisone i lavori sicuramente erano in corso, ma al momento non sono riuscito a sapere se sono stati ultimati”, continua il presidente.
Un grande punto di domanda resta nei comuni di Moiola e dell’alta valle Stura (Sambuco, Pietraporzio e Argentera), zone escluse da questo progetto. Loris Emanuel spiega che in precedenza Moiola, Argentera, Sambuco e Pietraporzio “erano stati finanziati. Ad esempio, a Moiola si era previsto un investimento di circa 93mila euro. Ma poi quei finanziamenti sono stati tolti perché un operatore, di cui non è dato sapere il nome per motivi di privacy e di concorrenza, ha assicurato che avrebbero coperto loro con un investimento proprio questi comuni”. Analizzando nello specifico la situazione di Gaiola, Demonte e Vinadio è possibile notare che hanno in comune il fatto che l’intervento non è previsto per i concentrici, ma unicamente per le frazioni: “I concentrici dovrebbero essere oggetto di una nuova futura gara che andrà a definire gli operatori che li collegheranno”.
Un grande punto di domanda resta sulle tempistiche che, all’Unione Montana Valle Stura, al momento restano sconosciute. Anche dal sito del ministero delle Infrastrutture non è possibile capire con chiarezza quando saranno ultimati tutti i lavori previsti perché, ad esclusione di Aisone che anche dal sito pare essere stato ultimato, sembra che in tutti gli altri comuni i lavori si concluderanno nel 2023. Ma la stima pare improbabile se si tiene in considerazione che lo stato di avanzamento è differente da comune a comune e anche tenendo presente che mancano poco più di tre mesi alla conclusione dell’anno.
Loris Emanuel segnala, inoltre, alcuni problemi che dovranno essere affrontati in futuro: “Loro fanno l’infrastruttura, in alcuni comuni peraltro molto parziale. Poi bisogna completarla e attivarla. Manca però l’operatore che compirà questi lavori. Quindi, ci sarà una gara, si vedrà chi parteciperà e si andrà avanti così”. Tirando le somme l’infrastruttura potrebbe anche essere completata in tempi brevi, ma poi mancheranno tutta una serie di passaggi da compiere per renderla davvero attiva.
La situazione nel resto della regione
La regione sembra andare a due differenti velocità. Dando uno sguardo veloce alla mappa del Piemonte è possibile notare che nel nord i lavori sono a uno stato più avanzato rispetto a buona parte del sud della regione. Infatti, i colori predominanti sono le sfumature tra l’azzurro e il blu, che indicano che l’intervento in concessione è in corso, i lavori sono chiusi, si sta effettuando il collaudo o che l’opera è terminata.
Nel Cuneese e in una parte dei comuni che circondano Torino, invece, si nota ancora molto giallo, che indica che l’intervento è in fase di progettazione. Ci sono poi anche sparse su tutto il territorio regionale delle zone grigie in cui l’intervento è previsto, ma nella pratica non è ancora stato avviato.
Micol Maccario
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