La Granda e un eterno Giorno della Marmotta. I desideri per il 2025? Gli stessi dell’anno scorso
Asti-Cuneo, Tenda bis, variante di Demonte: altri dodici mesi sono passati e la situazione delle infrastrutture cuneesi resta invariata, tra continui rinvii e promesse non mantenute"Ricomincio da capo" è un film del 1993 diretto da Harold Ramis, interpretato da Bill Murray e Andie MacDowell. Il protagonista, Phil Connors, è un meteorologo televisivo un po’ scorbutico e decisamente egoista. Un giorno il lavoro lo porta nella piccola città di Punxsutawney, in Pennsylvania, dove deve realizzare un reportage sulla tradizionale ricorrenza del Giorno della marmotta (festa celebrata negli Stati Uniti e in Canada il 2 febbraio). Lì, però, rimane intrappolato in un loop temporale: ogni mattina, alle 6 del 2 febbraio, Phil viene svegliato dalla radio che trasmette sempre lo stesso brano, e da allora la giornata trascorre inesorabilmente allo stesso modo della precedente. Gli eventi si ripetono esattamente uguali ogni giorno e Phil ben presto impara a sfruttarli per passare giornate stravaganti, spendendo soldi e conquistando donne, per poi ricominciare il mattino successivo. Alla lunga, però, questo ciclo infinito diventa una trappola dalla quale il protagonista della commedia, per quanto ci provi, non riesce a uscire.
Gli abitanti della provincia di Cuneo, in un certo senso, vivono una situazione analoga, ma priva della piacevole sensazione iniziale. Dalla Asti-Cuneo alla variante di Demonte, passando per il Tenda bis: ogni 31 dicembre si spera che quello che verrà sia l’anno buono, ma poi l’anno buono non arriva mai, e ci si ritrova con gli stessi desideri e gli stessi propositi 365 giorni dopo.
Per quanto riguarda la “Salerno-Reggio Calabria del nord Italia”, ad aprile del 2023, nel giorno dell’apertura del lotto che unisce la tangenziale di Alba allo svincolo Alba Ovest, i vertici della concessionaria ASTM avevano promesso il completamento definitivo dei lavori entro la fine del 2024. Promessa, manco a dirlo, non mantenuta: il 2024 finisce oggi e la Asti-Cuneo resta incompiuta. Il più recente cronoprogramma, l’ennesimo, parla di autostrada “completamente utilizzabile dal dicembre 2025”: “La congiuntura internazionale, che ha determinato una carenza di materie prime, e la complessità delle procedure autorizzative, che hanno tuttavia permesso un oggettivo miglioramento del progetto con il recepimento delle prescrizioni in sede di Valutazione di impatto ambientale, non hanno consentito di anticipare la fine dei lavori al 2024 come era stato auspicato lo scorso anno”, ha spiegato la Regione in un comunicato pubblicato a inizio ottobre.
In più, si registrano i disagi legati a un sistema di pagamento - il “free flow” attivo da settembre nel tratto Asti-Castagnito - che sta causando non pochi problemi e sorprese indesiderate agli utenti: insomma, oltre al danno la beffa.
L’altra grande questione aperta, alla voce “infrastrutture”, è quella del Tenda bis, per la quale il discorso è analogo a quello fatto sopra. Per tutto l’anno era stata ribadita e promessa da Governo, Regione e Anas l’apertura al traffico entro la fine del 2024. Poi si è arrivati alla CIG dello scorso 16 dicembre e si è scoperto - per modo di dire, dato che i più lo avevano previsto e che alle promesse avevano creduto in pochi - che la riapertura è nuovamente slittata: stavolta la scadenza è fissata per la prossima primavera, più probabilmente per l’estate. “Colpa dei francesi”, hanno spiegato stizziti il viceministro Rixi e il presidente Cirio durante l’ultimo sopralluogo a Limone, cercando di mettere sotto il tappeto le ampie responsabilità italiane di un cantiere che procede a singhiozzo da ormai oltre dieci anni. Quel che conta davvero è il risultato: per il quinto inverno consecutivo Limone e la valle Vermenagna sono prive di un collegamento stradale con la Francia (oltre che di un collegamento ferroviario pienamente efficiente).
E poi c’è la questione della variante di Demonte, sempre ostaggio del contenzioso tra i Ministeri dell’Ambiente, dei Trasporti e della Cultura in merito alla costruzione di una galleria sotto la collina del Podio, su cui sorgono i resti dell’antico Forte della Consolata. “Stiamo recuperando questo progetto, rispondendo a difficoltà che sembravano insormontabili. La sfida ora è chiudere l’iter autorizzativo. Siamo fiduciosi di poterlo chiudere e procedere con le gare d’appalto entro la fine del 2024”. Così parlava a maggio l’amministratore delegato dell’Anas Aldo Isi, a Fossano, in occasione di un incontro organizzato per fare il punto sugli investimenti e sulle grandi opere del Piemonte. Indovinate? Il 2024 è finito e la gara d’appalto ancora non è stata pubblicata. A marzo era stato nominato anche un commissario straordinario per l’opera, l’ingegnere Luca Bernardini, ma da allora nulla di concreto sembra essersi spostato, al punto che anche all’interno del comitato “Sì D.A.VS.”, che da anni si batte per migliorare la situazione della viabilità in valle Stura, negli ultimi mesi hanno iniziato a farsi strada un sentimento di sfiducia e seri dubbi sul reale interesse delle istituzioni a realizzare la circonvallazione.
A corollario di tutto questo, una rete stradale sulla quale aleggia lo spettro di un taglio da un miliardo e mezzo dei fondi destinati agli enti locali dal 2029 al 2036, previsto dalla legge di Bilancio. “Non avremo più soldi per asfaltare le strade”, l’allarme lanciato nelle scorse settimane dal presidente della Provincia Luca Robaldo.
Scadenze che slittano, promesse non mantenute, opere che restano incompiute: il 2024, per i cuneesi, è insomma scivolato via con un copione già visto, mentre il 2025 si apre con gli stessi desideri espressi lo scorso anno (e l’anno prima ancora). Anche la Granda vive un eterno “Giorno della marmotta”, un loop infinito dal quale sembra impossibile uscire. Ed è svilente constatare come ormai non sia la rabbia - comprensibile e forse doverosa - il sentimento prevalente dei cuneesi, bensì la rassegnazione. Come se l’emergenza fosse diventata norma, come se l’eccezione fosse diventata regola.
Come finisce il film citato in apertura? In uno dei giorni sempre uguali, Phil si confida con la collega Rita, la quale dopo un iniziale scetticismo gli consiglia di dedicare questa vita intrappolata ad aiutare il prossimo. Phil capisce così che non può di certo aiutare tutti, ma può migliorare almeno se stesso: questo percorso lo porta ad uscire dall'incantesimo e a trovare il vero amore proprio con Rita. Anche la Granda, insomma, aspetta la sua Rita.
Andrea Dalmasso
CUNEO cuneo - Asti - Tenda - Demonte