La Granda 'regina' degli agriturismi: in provincia di Cuneo il 30 per cento delle strutture piemontesi
Presenze in aumento per le vacanze estive. Agriturist Cuneo: 'In una terra di grandi vini come la nostra, enoturismo in forte crescita'Sono tanti i turisti, italiani e stranieri, che hanno scelto di trascorrere queste vacanze estive in uno degli oltre 400 agriturismi presenti in provincia di Cuneo, confermando così l’interesse per un genere di offerta ed esperienza che, da un lato, consente ai visitatori di conoscere da vicino le tradizioni agricole e come nascono i prodotti del territorio e, dall’altro, permette alle aziende del settore di proporsi con attività parallele alle più usuali lavorazioni di un’impresa agricola.
Secondo l’Istat, negli ultimi 10 anni, sono in deciso aumento le aziende agricole che hanno investito sull’avvio dei servizi di ospitalità. L’istituto rileva che in Piemonte nel 2017 (ultimi dati ufficiali disponibili) erano 1.305 gli agriturismi autorizzati, in crescita rispetto alla rilevazione precedente. Di questi oltre il 30% è in provincia di Cuneo, seguita dalle province di Torino (18%), Alessandria (17%) ed Asti (17%). Più staccati i territori di Novara e Biella con il 6 e 5 per cento delle strutture; chiudono il Verbano Cusio Ossola e il Vercellese con il 3% ciascuno. Il Centro Studi di Confagricoltura, riprendendo uno studio di ISNART – Osservatorio Nazionale del Turismo, sottolinea inoltre che circa un terzo della spesa turistica è destinato all’alimentazione (14% per acquisti di prodotti alimentari, 19,3% per ristorazione) ed è possibile stimare, sia pure a grandi linee, che il contributo del turismo al fatturato delle imprese agricole, è in media dell’8%. Per quanto solo orientativa, questa stima dà la misura dell’importanza del turismo ai fini della commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari, tenendo anche conto inoltre che soprattutto i turisti stranieri sono favorevolmente orientati al consumo dei prodotti tipici italiani.
Agriturist, Associazione per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio di Confagricoltura, attribuisce questo sviluppo al desiderio di un turismo diverso, più rilassato, alla scoperta dell’Italia dei borghi, dell’enogastronomia, delle tradizioni agricole, che permette di vivere un’esperienza sempre più legata al territorio, al Made in Italy e al concetto di benessere inteso nel senso più ampio del termine.
“La nostra agricoltura, insieme alla cultura e all’arte, costituisce un universo unico, che fa bene al turismo e all’economia in generale – ricorda il presidente di Agriturist Cuneo, Valter Roattino –. In una terra di grandi vini come la nostra, poi, sono particolarmente interessanti la possibilità offerte alle aziende vitivinicole dall’enoturismo, settore in forte crescita che, grazie anche al decreto specifico del marzo scorso, può contare oggi su nuove opportunità per valorizzare il territorio e offrire percorsi esperienziali esclusivi, contribuendo così ad incentivare il turismo enogastronomico e far conoscere le nostre tante eccellenze”.
c.s.
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