La Lega tuona contro il centro islamico di Cuneo: ‘È una moschea, va chiusa’
La querelle sul funerale ‘non autorizzato’ infiamma il Consiglio comunale: ‘Una provocazione’ ribatte il Pd. L’assessore Olivero: ‘Le multe sono già partite’“Se un locale adibito a centro culturale viene utilizzato come moschea è logico che debba chiudere”: a sostenerlo è Laura Peano, consigliera della Lega nell’assemblea civica di via Roma e portavoce di un sentimento esternato in queste ore dal suo partito a tutti i livelli, dal senatore e segretario provinciale Giorgio Bergesio che chiede di “mettere i sigilli alla moschea fuorilegge” ai vari esponenti locali.
Il riferimento è alla polemica scoppiata lo scorso venerdì 14 febbraio dopo che alcuni residenti avevano fotografato un trasporto funebre davanti al Centro di Cultura Islamica di Cuneo in corso Gramsci, inviando le immagini agli organi di stampa. I testimoni hanno parlato di una sosta di una ventina di minuti, nel corso dei quali il feretro sarebbe stato accompagnato all’interno dei locali. Che si tratti di una semplice benedizione o di un rito funerario, di certo c’è che quella sosta - ancorché giustificata dal desiderio di amici e parenti di dare l’ultimo saluto a un loro caro - non è passata per l’iter autorizzativo cui qualsiasi cerimonia di questo genere è tenuta.
La conferma dell’avvenuta violazione - e delle conseguenti sanzioni - arriva dall’assessore alla Polizia Municipale Paola Olivero: “Gli uffici preposti non hanno tenuto né occhi né orecchie chiuse. Eravamo informati prima ancora che la notizia uscisse sui giornali e già il mattino dopo sono state contestate le violazioni: nel giro di un paio di giorni i verbali verranno recapitati agli interessati”.
Ma nel consesso cittadino le rassicurazioni sull’imminente ‘castigo’ della autorità non placano l’irritazione dai banchi della destra: da questa vicenda, accusa Peano, emerge come “il locale di corso Gramsci rappresenta un vero e proprio luogo di culto privo dei requisiti di legge”. Le fa eco il collega di opposizione Beppe Lauria: “È una questione che attiene alle regole. Nel momento in cui si decise di aprire il centro culturale, accettammo la spiegazione che non si trattava di un luogo di culto: non si capisce quale sia il senso di portare un feretro all’interno di un centro culturale”.
Di “una provocazione” dei leghisti parla invece il capogruppo del Partito Democratico Carmelo Noto: “Non dobbiamo avere nessuna paura di parlare di quanto è successo in città e su di ciò andremo a indagare. Ma non è accettabile cavalcare questa situazione per chiedere l’immediata chiusura del centro come ha fatto la Lega”. Toni ancora più accesi quelli dell’opposizione di sinistra, con Nello Fierro di Cuneo per i Beni Comuni che denuncia “una strumentalizzazione disgustosa di quanto accaduto”, mentre dallo stesso gruppo Ugo Sturlese osserva: “Si entra nel merito di una vicenda privata relativa alla decisione di chi, sbagliando, ha deciso di utilizzare il centro islamico per un commiato”.
Andrea Cascioli
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