La mobilità dei piemontesi è al 75 per cento del livello pre Coronavirus
Il dato emerge dal terzo rapporto che Ires Piemonte ha presentato al Gruppo di monitoraggio istituzionale della 'Fase 2'La produzione economica del Piemonte, misurata con l’indicatore grezzo della quota di personale in attività e non sottoposta a restrizioni per l’emergenza sanitaria, ha raggiunto il 98% rispetto a quella registrata prima della crisi; la mobilità dei piemontesi, misurata come numero di spostamenti rispetto a inizio gennaio 2020, si è attestata al 74,9% ed ha raggiunto l’83% a Torino, a conferma della ripresa del lavoro e della vita sociale.
Sono i principali aspetti contenuti nel 3° rapporto che Ires Piemonte ha presentato ieri mattina al Gruppo di monitoraggio istituzionale della Fase 2, coordinato dal vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, e al quale partecipano i presidenti di Provincia, i sindaci delle città capoluogo, l’Unità di Crisi, le associazioni degli enti locali con il coordinamento delle Prefetture ed i capigruppo consiliari, e che ha il compito di monitorare l’andamento della situazione socio-economica in relazione alle misure assunte per contrastare l’epidemia e alla loro graduale rimozione.
Tra gli altri contenuti del rapporto si segnala che: le imprese piemontesi hanno fatto ampio ricorso al Fondo di garanzia, a dimostrazione delle fatto che la crisi ha colpito l’attività produttiva in tutte le diverse aree del Piemonte; la percentuale di richieste inferiori a 25.000 euro si attesta attorno al 90% del totale; nei mesi di marzo e aprile si è ovviamente riscontrata una marcata riduzione delle assunzioni, soprattutto nei settori dell’amministrazione, della ristorazione, dello spettacolo e degli esercizi commerciali, a fronte di un considerevole incremento di personale sanitario e di addetti alla consegna delle merci; la quota di personale della Pubblica amministrazione in lavoro agile si è ridotta al 60% del personale, mentre a fine aprile si attestava al 77,3% del totale.
c.s.
CUNEO Piemonte