La Sanità piemontese al terzo posto in Italia secondo il Ministero della Salute
I dati sono stati presentati in Regione dagli assessori alla Sanità e alle Politiche Sociali, Antonio Saitta e Augusto Ferrari: risultati migliori solo per Veneto e Toscana“La valutazione del Ministero della Salute, che riconosce il miglioramento della qualità della sanità piemontese avvenuto in questi ultimi anni, è per noi motivo d'orgoglio, anche perché il Piemonte ha ottenuto ottime valutazioni anche nel confronto con le regioni vicine. Crediamo, sulla base di queste considerazioni, che sia giunto il momento di abbandonare alcuni luoghi comuni sul livello dei servizi della nostra sanità”. Lo hanno sottolineato questa mattina l'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta e l'assessore alle Politiche sociali Augusto Ferrari, presentando i risultati della Griglia Lea relativa all'anno 2016, il monitoraggio del Ministero della Salute della qualità delle prestazioni sanitarie del servizio pubblico nelle varie regioni.
Il Piemonte è al terzo posto con 207 punti dietro a Veneto e Toscana e davanti a Emilia Romagna, Umbria e Lombardia, ma con un aumento della valutazione rispetto al 2015 e consolidando il trend di crescita che si sta verificando in questi anni.
In particolare, fra gli indicatori estremamente positivi, ci sono l'incremento dei test di screening di primo livello per cervice uterina, mammella e colon retto su cui il Piemonte in passato risultava inadempiente, e c'è l'assistenza ad anziani e disabili. La nostra regione è infatti ai primi posti in Italia in questo ambito sia per numero di posti in strutture residenziali sia per le effettive giornate di assistenza erogate.
“Restano da migliorare, secondo la griglia del ministero, ambiti come la copertura vaccinale contro il morbillo e la percentuale dei parti cesarei, ma in entrambi i casi nel corso del 2017 sono stati compiuti progressi significativi, per cui, se dovesse essere valutata oggi, la sanità piemontese otterrebbe un risultato ancora migliore - aggiunge l'assessore Saitta -. Nonostante questo quadro positivo, occorre ugualmente intervenire su alcuni settori che presentano criticità, per migliorare l'accesso alle cure e, dopo i vincoli imposti dai tanti anni di piano di rientro, aumentare la dotazione di personale, a cui va tutto il mio ringraziamento per il lavoro svolto e per il grande impegno dimostrato. Per questo motivo abbiamo avviato il piano regionale per la riduzione delle liste d'attesa e stiamo preparando un piano straordinario di assunzioni di personale sanitario”.
“I dati sono riferiti al 2016, appena dopo la conclusione del piano di rientro. Non solo siamo riusciti a mantenere l'enorme patrimonio che ha fatto del Piemonte uno dei pionieri in innovazione sociosanitaria, ma abbiamo avuto modo di migliorare diversi servizi, nello specifico il settore dell’integrazione socio-sanitaria, che si occupa di strutture residenziali e semi residenziali per anziani e disabili, ma anche di assistenza domiciliare - sottolinea l'assessore Ferrari -. Tuttavia l’ambito socio-sanitario è da rafforzare. Abbiamo avviato delle consultazioni con gli attori locali per comprendere quali strumenti mettere in campo: il nostro obiettivo è rafforzare la domiciliarità e fare in modo che l’Assistenza domiciliare integrata sia connessa con altri interventi che rientrino nella programmazione pubblica. È un elemento su cui vogliamo lavorare fortemente per poter crescere ancora”.
c.s.
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