''La seconda fase delle vaccinazioni anti Covid in Piemonte partirà con due settimane di ritardo''
L'assessore regionale Luigi Icardi in Commissione Sanità ha fatto il punto sui ritardi nelle consegne delle dosi“La scelta prudenziale del Dirmei di prevedere, da subito, di accantonare parte delle scorte dei vaccini per far fronte alle seconde somministrazioni anche in caso di ritardi nelle consegne si sta rivelando lungimirante ora che il Piemonte subisce un taglio del 29% di quanto concordato”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi in apertura della comunicazione sulla somministrazione vaccinale svolta ieri pomeriggio in Commissione Sanità.
“Al momento abbiamo somministrato l’86% delle dosi ricevute ed entro domani (oggi, ndr) dovremmo riceverne oltre 32 mila – ha aggiunto l’ex sindaco di Santo Stefano Belbo –. Altre Regioni sono state meno previdenti di noi, trovandosi scoperte per le seconde somministrazioni. Al momento si sta sopperendo ricorrendo alla compensazione intraregionale ma, su richiesta del commissario Arcuri, d’ora in poi tutte le Regioni dovranno accantonare il 30% delle dosi ricevute per le seconde somministrazioni”.
Per tutti questi motivi – ha spiegato Icardi – in Piemonte la seconda fase, quella che andrà a coinvolgere gli over 80, partirà probabilmente con due settimane di ritardo rispetto alla data programmata del 31 gennaio, “allungando inevitabilmente i tempi per il raggiungimento dell’immunità di gregge”.
“Anche il vaccino Moderna, che avrebbe dovuto essere consegnato oggi in 4.800 dosi, subirà un ritardo di due settimane – ha sottolineato l’assessore – mentre con l’arrivo di quello Astra Zeneca, che si può conservare in normali frigoriferi, in Piemonte anche i medici di medicina generale e i farmacisti potranno effettuare le somministrazioni. Sulla somministrazione da parte dei farmacisti dovrà esprimersi il Ministero, perché non è ancora chiaro se possa essere eseguita direttamente dai farmacisti o solo da medici e infermieri”.
Redazione
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