La sfida delle PMI: "Una Scuola 4.0 per una piccola industria digitale protagonista su investimenti e occupazione"
Invernizzi e Cantelmi: "Sì alla proroga dei super ammortamenti, ma l'abbinamento formativo è fondamentale per far ripartire manifattura e lavoro nei territori".
Dopo l'Istat, anche il mercato del lavoro, nelle rilevazioni "super partes" dell'indagine Excelsior, conferma le ragioni delle piccole e medie imprese industriali aderenti a Confapi e Unionmeccanica. L'industria 4.0, se da una parte ha accelerato la sostituzione e l'innovazione degli impianti e dei macchinari nelle aziende, "d'altra parte ha accelerato la corsa ai fabbisogni professionali necessari al corretto utilizzo e alla gestione degli stessi, e la riprova è proprio nei dati relativi all'aumentata richiesta di profili tecnici qualificati e idonei a fare fronte a questo "balzo tecnologico". Insomma, adesso è arrivato il momento, non più differibile o rimandabile, di una Scuola 4.0 o 5.0", commenta Paolo Cantelmi, dirigente della Sea di Alba e referente provinciale della neo costituita Unionmeccanica all'interno di Confapi. "Le oggettive risultanze sui margini occupazionali possibili con la piena attuazione del tassello formativo, indispensabile, della strategia digitale sono anche la riprova del fatto che ogni evoluzione dell'industria meccanica porta con sé opportunità da cogliere in stretta alleanza con il sistema dell'istruzione. Chiaramente, senza strumenti normativi ad hoc, e se già ora gran parte delle piccole e medie imprese industriali del settore ha potuto fruire solo di una quota decisamente minoritaria degli sgravi fiscali dedicati a super o iper ammortamenti, il rischio è che anche il conseguente potenziale di creazione di occupazione rimanga inespresso. La formazione 4.0, o 5.0, è una opportunità necessaria che può essere colta appieno in maniera anche semplice, riorganizzando il sistema degli incentivi e delle tipologie contrattuali e adattandoli alle caratteristiche di un sistema manifatturiero diffuso tuttora incentrato sugli originari Distretti. Solo nella Granda e nel sud Piemonte, sarebbero possibili alcune centinaia di nuovi posti ad alta qualificazione. Su questi temi ci concentreremo in avvio di nuovo anno".
La rilevazione sull'impatto dell'industria 4.0 condotta all'interno di Unionmeccanica provinciale evidenzia che gli ordinativi finora acquisiti, per effetto degli ammodernamenti produttivi realizzati, consentono alle imprese della categoria di svilupparsi in un arco temporale che porta fino al 2019 compreso, "quindi vi sono le premesse per accelerare sulle norme idonee ad accompagnare la crescita industriale a quella occupazionale".
Aggiunge il Presidente di Confapi Cuneo, Pierantonio Invernizzi: "La proroga degli aiuti fiscali, connessi agli ammortamenti per il passaggio all'economia digitale, deve essere accompagnata da una loro maggiore rispondenza alla realtà capillare e alla capacità di investimento di un tessuto imprenditoriale, assolutamente maggioritario, che chiede solamente di essere messo in condizione, burocratico-finanziaria e formativa, di beneficiare degli stessi al pari delle aziende medio-grandi, e nel dibattito sulla manovra di bilancio questa esigenza non è purtroppo a oggi emersa abbastanza. A volte sembra che vi sia semmai un rapporto di proporzionalità inversa fra dimensione di impresa ed entità dei benefici ottenibili, mentre una maggiore sensibilità ai piani di sviluppo delle PMI avrebbe l'effetto di riavvicinare tutto il settore industriale ai territori di origine, ora che la tecnologia smart e 4.0 permette la re-industrializzazione migliorando l'economicità e l'efficienza delle produzioni. Per fare in modo che la crescita in atto di esportazioni e produzione industriale non resti un dato statistico, e soprattutto si stabilizzi nel lungo tempo, occorre che a essa partecipino attivamente anche le imprese locali, e tutte le indagini statistiche confermano le analisi più volte emerse dall'interno dell'associazione".
La rilevazione sull'impatto dell'industria 4.0 condotta all'interno di Unionmeccanica provinciale evidenzia che gli ordinativi finora acquisiti, per effetto degli ammodernamenti produttivi realizzati, consentono alle imprese della categoria di svilupparsi in un arco temporale che porta fino al 2019 compreso, "quindi vi sono le premesse per accelerare sulle norme idonee ad accompagnare la crescita industriale a quella occupazionale".
Aggiunge il Presidente di Confapi Cuneo, Pierantonio Invernizzi: "La proroga degli aiuti fiscali, connessi agli ammortamenti per il passaggio all'economia digitale, deve essere accompagnata da una loro maggiore rispondenza alla realtà capillare e alla capacità di investimento di un tessuto imprenditoriale, assolutamente maggioritario, che chiede solamente di essere messo in condizione, burocratico-finanziaria e formativa, di beneficiare degli stessi al pari delle aziende medio-grandi, e nel dibattito sulla manovra di bilancio questa esigenza non è purtroppo a oggi emersa abbastanza. A volte sembra che vi sia semmai un rapporto di proporzionalità inversa fra dimensione di impresa ed entità dei benefici ottenibili, mentre una maggiore sensibilità ai piani di sviluppo delle PMI avrebbe l'effetto di riavvicinare tutto il settore industriale ai territori di origine, ora che la tecnologia smart e 4.0 permette la re-industrializzazione migliorando l'economicità e l'efficienza delle produzioni. Per fare in modo che la crescita in atto di esportazioni e produzione industriale non resti un dato statistico, e soprattutto si stabilizzi nel lungo tempo, occorre che a essa partecipino attivamente anche le imprese locali, e tutte le indagini statistiche confermano le analisi più volte emerse dall'interno dell'associazione".
c.s.
CUNEO Confapi - industria - Istat - Piccole medie imprese - Mercato del lavoro - Excelsior - Unionmeccanica - Aziende