'La statale del colle della Maddalena è inadeguata al traffico pesante che la percorre'
Le riflessioni di un lettore dopo gli incidenti che hanno coinvolto due tir a Vinadio e ad Aisone: 'Si attende il morto prima di prendere provvedimenti?'Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore
ho letto sulla sua testata online l’articolo di cronaca relativo all’incidente stradale che la sera del 25 maggio 2020 ha visto coinvolto un tir appena uscito dallo stabilimento delle Fonti di Vinadio, andato fuori strada: auguro al conducente pronta guarigione. Questo fatto si abbina in modo preoccupante ad un caso molto recente, datato 12 maggio 2020, dove un altro tir aveva avuto un sinistro stradale poco fuori l’abitato di Aisone schiantandosi e distruggendo il muretto costeggiante la statale. E qui torniamo all’annoso problema dimenticato in questi tempi di Coronavirus, ma anche prima: la strada statale 21 del colle della Maddalena è assolutamente inadeguata per il volume di traffico pesante che quotidianamente la percorre. Questi incidenti ravvicinati sono dei “campanelli di allarme”, nel lessico della sicurezza sul lavoro verrebbero definiti “near miss”: soluzioni allora? Manco a parlarne. E la variante di Demonte, data per certa da tutte le forze politiche di qualunque colore, comprese quelle del M5S che adesso sono al Governo e che si vantavano del loro fondamentale contributo, bloccata per un motivo assolutamente pretestuoso dal Ministero dei Beni e Attività Culturali della precedente legislatura presieduto da un ministro pentastellato; quelle di Aisone e di Vinadio non sono nemmeno mai state pensate. Quindi si potrebbero realizzare altri sistemi di viabilità come una monorotaia collegata allo stabilimento delle Fonti di Vinadio? Magari, ma realisticamente improponibile. Oppure una bretella stradale destinata al traffico pesante da realizzarsi in tempi brevi lungo il lato orografico destro del fiume Stura che colleghi Vinadio alla bassa valle, soprattutto adesso che per far ripartire l’economia si pensa a un piano Marshall bis italiano per far ripartire i cantieri per le opere pubbliche, sul modello del ponte di Genova? Assolutamente nulla. E i politici e gli amministratori del territorio continuano tranquillamente a latitare nel loro taciturno e prezioso anonimato: dove sono e soprattutto cosa fanno e cosa mai hanno fatto i vari rappresentanti eletti dal popolo? Ricordiamoci che al governo abbiamo pure una Ministra che rappresenta questo territorio provinciale che è l’on. Fabiana Dadone del M5S, che non ho mai visto in valle Stura né ho mai sentito proferire una parola in merito. Ma pure i vari deputati on. Ciaburro (che è della vallata!), on.Gastaldi, on.Costa, on. Gribaudo, on. Perosino, il sen. Bergesio, il Governatore del Piemonte Cirio (che ormai parla solo più di Asti-Cuneo e di pedemontana)? Per poi parlare del Prefetto della Provincia di Cuneo Russo, del Presidente della Provincia di Cuneo Borgna, dei vari Sindaci dei comuni della valle Stura e del Presidente della Unione Montana Valle Stura Loris Emanuel, dell’ANAS, della Legambiente circolo di Cuneo (da me personalmente più e più volte contattata e rimasta sempre in religioso silenzio e distacco): tutti assenti ingiustificati, tutti ad attendere il morto prima di fare qualcosa. Intanto, quando questo prima o poi accadrà (con i rischi e le probabilità purtroppo non si scherza), essendo colpa di tutti sarà colpa di nessuno, con buona pace di chi ci “lascia le penne”: poco importa se sarà un abitante dei paesi o un conducente di tir, sarà sempre un evento che era facilmente prevedibile e pertanto assolutamente ingiusto. Vergogna!
Ezio Barp
Redazione
DEMONTE Valle Stura - viabilità