'L’allontanamento dei minori dovrebbe essere sempre l’ultima ratio'
Il tema discusso ieri in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche della famiglia Chiara Caucino“L’allontanamento dei minori, a parte i casi di abusi gravi e accertati, dovrebbe essere sempre l’ultima ratio”. Lo hanno affermato unanimi i rappresentanti delle famiglie che hanno segnalato casi relativi ai lavori dell’indagine conoscitiva sul sistema regionale di segnalazione e presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento sui minori, di allontanamento dai nuclei familiari di appartenenza e della collocazione in comunità o affido che si è svolta ieri in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche della famiglia Chiara Caucino.
L’opinione comune dei rappresentanti delle associazioni intervenute – Comitato dei cittadini per i diritti umani (Ccdu), Unione nazionale associazione vittime italiane (Unavi) e #Bambinistrappati – è che, a differenza di quanto raccomandato dalle Carte internazionali e della Costituzione italiana, non sempre nei procedimenti siano al centro il minore e i suoi diritti.
“I bambini non sono né di destra né di sinistra – ha sottolineato Paolo Roat del Ccdu – rappresentano il futuro della società e, in quanto tali vanno aiutati a crescere. Molti allontanamenti potrebbero essere evitati se ci si basasse sui diritti del bambino”.
“L’abuso diagnostico – ha evidenziato Massimo Proietti di Unavi – può portare a ‘etichettare’ le famiglie con patologie psicopatologiche, quando a volte potrebbe essere sufficiente un aiuto di tipo economico per preservare l’unità familiare e permettere al minore di crescere nella propria famiglia d’origine. L’attenzione degli operatori, inoltre, è spesso rivolta verso i genitori, verso le problematiche tra gli adulti, e non verso il rapporto affettivo tra figli e genitori”.
“Quello che colpisce – ha osservato Sara Deceglia di #Bambinistrappati - è la discrezionalità delle relazioni degli operatori, talora in contraddizione le une con le altre. E la mancanza di progetti, che lascia le famiglie in oblio autodistruttivo”.
È stata anche sottolineata la carenza di operatori che, obbligati a gestire un gran numero di pratiche, non di rado faccia sì che si rimanga arroccati sulle prime decisioni prese senza possibilità di valutare eventuali cambiamenti e miglioramenti intervenuti, e proprio a tal fine è stata sottolineata la necessità d’individuare linee guida rigorose che permettano agli operatori revisioni periodiche del proprio operato.
Sono intervenuti, per richieste di approfondimenti, i consiglieri Marco Grimaldi (Luv) e Maurizio Marrone (Fdi).
c.s.
CUNEO Allontanamento