Lamanna smentisce la rentrée, ma torna a parlare del Cuneo: ''Ho buttato un milione nel gabinetto''
Il procuratore genovese allontana le voci che lo vorrebbero coinvolto nell'acquisizione del Livorno. ''Dopo quanto successo voglio allontanarmi da questo mondo''È di ieri la notizia dell’avvistamento di Roberto Lamanna, già azionista di maggioranza del Cuneo Calcio, tra le vie di Livorno. Nella città toscana si sta definendo in queste ore il passaggio di proprietà della squadra di calcio, fresca di retrocessione in Serie C, e la presenza del procuratore genovese ha allarmato i tifosi labronici, preoccupati da un suo possibile coinvolgimento nell’acquisizione. Dopo 21 anni la famiglia Spinelli, a meno di sorprese, cederà il passo a una cordata di sei imprenditori del Nord Italia, la cui identità, per motivi che ci sfuggono, non è stata resa nota.
Nonostante la possibilità della sua implicazione non sia del tutto sfumata - il presidente di Banca Cerea Luca Paolo Mastena (finanziatore dei nuovi proprietari) ha asserito che Lamanna è un amico e sarebbe felice se facesse parte del progetto - l’ex Cuneo è tornato a parlare ai giornalisti. Nella serata di ieri il quotidiano online Livorno Today ha pubblicato un’intervista nella quale il diretto interessato è tornato a smentire la sua presenza sia come azionista che come dirigente: "Io ho fatto solamente da tramite con la famiglia Spinelli. Questo è stato il mio unico compito, dopo mi sono defilato e ho lasciato fare a Banca Cerea"
Nell’occasione Lamanna è tornato a parlare della sua esperienza in biancorosso. “Dopo quanto mi è successo a Cuneo - ha detto -, dove ci hanno fatto retrocedere e penalizzato addicendo come scusa una presunta fideiussione errata, voglio allontanarmi da questo mondo”. Proprio come le vecchie fotografie anche i ricordi si sbiadiscono nel tempo, diventando sempre meno vividi. Già, nonostante sia passato poco più di un anno da quando ha lasciato la Granda, sembra che la memoria gli stia giocando brutti scherzi. "Se ripenso a quanto successo a Cuneo non ci dormo la notte - ha raccontato al cronista toscano Riccardo Campopiano -. Ho buttato nel gabinetto circa un milione e siamo stati penalizzati senza un valido motivo. La retrocessione poi la ritengo assolutamente immeritata visto che in totale la squadra aveva totalizzato 47 punti”.
Come se il non ottemperare a nessuno degli adempimenti societari (fideiussione per l’iscrizione, pagamento degli stipendi nei tempi, etc.) non fosse un valido motivo per penalizzare la squadra. In ogni caso non iscritta al campionato successivo di serie D. Il tutto senza ricordare che, prima di dichiarare la società Cuneo 1905 fallita, il curatore Maurizio Pezzoli ha registrato un buco da due milioni e mezzo di euro. Forse il milione a cui si riferisce il procuratore è inteso in vecchie lire.
Oggi in quel di Cuneo i lidi del calcio professionistico sono lontani. La neonata società Cuneo F.C. è ripartita lo scorso anno dalla Terza Categoria e la risalita non sarà semplice, nonostante questo Lamanna continua a rilasciare dichiarazioni di questo tenore. L’auspicio è che sia di parola almeno per quanto riguarda l’allontanamento dal mondo del calcio.
Samuele Mattio
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